Beatrice, 20 anni, si prende cura delle capre di Agitu Gudeta, uccisa la scorsa settimana
Sarà una ragazza di appena 20 anni a prendersi cura delle ottanta capre di Agitu Gudeta, l'imprenditrice di origini etiopi uccisa da un suo dipendente nella sua casa a Frassilongo, in Trentino, la scorsa settimana: gli animali sono stati affidati a Beatrice Zott, che a dispetto della giovane età ha già esperienza da vendere e negli ultimi due anni ha gestito, a malga Pletzn, un grande gregge che durante l’estate alpeggia lassù. La sua è una passione di lungo corso condivisa con il resto della sua famiglia, e il "passaggio" di consegne è apparso quindi molto naturale; Beatrice, infatti, conosceva bene Agitu e tra le due c'era stima reciproca oltre che comprensione per i sacrifici di un mestiere il più delle volte delegato agli uomini, quello di pastore.
Ebbene, due volte al giorno Beatrice raggiunge le capre che pascolano sul territorio comunale di Fierozzo, in una zona coperta dalla neve raggiungibile solo a piedi. "Sono due anni che ho deciso di fare questo lavoro -racconta a L'Adige Beatrice – cioè gestire gli animali in alpeggio e in stalla. Mi hanno chiamato e mi hanno chiesto se fossi stata disposta ad occuparmi delle capre di Agitu: ho accettato subito perché questa vita è il mio sogno e spero diventi la mia strada".
Fortunatamente Beatrice ha esperienza e competenze. "Agitu l’avevo conosciuta quando era arrivata in valle – racconta – ed era venuta a malga Pletzn, dove lavoravo. Ha sempre fatto un ottimo lavoro gestendo il gregge da sola, anche senza l’aiuto di un cane, e gli animali si vede che sono sempre stati curati al meglio. Ammiro le persone che fanno questo tipo di lavoro". Ora la ventenne dovrà occuparsi delle capre incinta che presto partoriranno, un lavoro molto delicato che potrà fare anche grazie all'aiuto di altri allevatori e veterinari in attesa che i familiari di Agitu decidano cosa fare del gregge.