Andria, bimbo cade dal trattore, il padre simula l’investimento di un’auto pirata: indagato

Avrebbe simulato l’investimento del figlio 11enne da parte di un’auto pirata per giustificare le ferite al bimbo. Sono queste le ipotesi di reato contestate a un 43enne di Andria, come si legge nell’avviso di conclusione indagine notificato dagli agenti della questura di Barletta-Andria-Trani (Bat).
Era lo scorso 123 luglio quando l’uomo ha portato il figlio al pronto soccorso riferendo che il bambino era stato travolto mentre attraversava la strada. A investirlo, secondo la versione dell'uomo, un "pirata" poi fuggito senza prestare soccorso. Il racconto del 43enne, tuttavia, non ha convinto fino in fondo i poliziotti, anche perché l’uomo aveva cambiato versione nel volgere di 24 ore. "Anche questa ricostruzione non era veritiera, ma fornita per celare la verità e sviare le indagini", hanno spiegato gli agenti in una nota. "Il bambino stava viaggiando seduto, senza alcun tipo di protezione, sul paraurti di un trattore guidato dal padre a velocità sostenuta e, durante il percorso, è sobbalzato dal mezzo facendo una caduta sull’asfalto".
Insomma, nessun pirata della strada bensì una grave leggerezza commessa dal papà del bambino. Determinanti, per ricostruire l'accaduto, sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno immortalato con chiarezza quello che è successo. Il bimbo stava viaggiando seduto sul paraurti di un trattore agricolo guidato dal papà a tutta velocità; durante il percorso, è sobbalzato dal mezzo cadendo sull'asfalto e ferendosi fortunatamente in modo non grave.
Il tutto è accaduto ad Andria in una zona della città diversa rispetto a quelle indicate dal padre del bambino nelle versioni fornite agli inquirenti e ritenute non veritiere. L’uomo è indagato per lesioni personali stradali ai danni del proprio figlio minorenne e per simulazione di reato.