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Covid 19

Allarme dell’Onu: “Crisi economica post-Coronavirus può uccidere centinaia di migliaia di bambini”

L’Onu lancia l’allarme sulla condizione dei bambini durante l’emergenza Coronavirus. Non tanto per l’impatto sanitario dell’epidemia, quanto per i rischi conseguenti alla crisi economica che la pandemia produrrà: secondo le Nazioni Unite centinaia di migliaia di bambini potrebbero morire nel 2020 e decine di milioni potrebbero finire in uno stato di estrema povertà.
A cura di Stefano Rizzuti
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Centinaia di migliaia di bambini potrebbero morire nel 2020 a causa della crisi economica conseguente all’emergenza Coronavirus. L’allarme viene lanciato dall’Onu, secondo cui, inoltre, decine di milioni di bambini potrebbero finire in uno stato di estrema povertà come conseguenza di questa crisi non solo sanitaria, ma anche economica. Le Nazioni Unite sottolineano anche un altro aspetto: ben 369 milioni di bambini, in 143 differenti Paesi, che solitamente ricorrevano ai pasti a scuola per il loro nutrimento, sono ora costretti a trovare altrove il cibo. Con un rischio ancora più alto per le loro condizioni di salute.

L’appello del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, è chiaro: “Dobbiamo agire subito contro ognuna di queste minacce per i nostri bambini”. Guterres prosegue: “I leader devono fare tutto ciò che è in loro potere per attutire l’impatto della pandemia. Quella che è iniziata come un’emergenza sanitaria è diventata un test a livello globale per non lasciare indietro nessuno”.

Nonostante il virus abbia un impatto minore (spesso con pochi sintomi e una letalità nettamente inferiore), potrebbe avere conseguenze devastanti da un punto di vista economico secondo l’Onu: “Può comportare centinaia di milizia di morti di bambini nel 2020, rendendo vani i progressi della riduzione della mortalità infantile degli ultimi 2-3 anni in un solo anno”. Altro problema è quello delle scuole, al momento chiuse in 188 Paesi: ben 1,5 miliardi di bambini, quindi, non possono andare in classe. E anche su questo le Nazioni Unite lanciano l’allarme: “La potenziale perdita derivante dal mancato apprendimento per i giovani, e per lo sviluppo del loro capitale umano, è difficile da prevedere. Più di due terzi dei Paesi hanno introdotto una piattaforma per le lezioni a distanza, ma tra i Paesi con reddito più basso questa quota scende al 30%”.

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