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Allarme del Procuratore di Messina: “Scarcerati 39 soggetti in regime di alta sicurezza”

Le scarcerazioni avvenuta durante l’emergenza coronavirus per ridurre il rischio di contagio in cella  “è stata un problema” perché solo a Messina sono usciti dal carcere “39 soggetti in regime di alta sicurezza”. Lo ha dichiarato il procuratore di Messina, Maurizio De Lucia, durante la sua in audizione in Commissione parlamentare Antimafia.
A cura di Antonio Palma
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(immagine di repertorio)
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L'ondata di scarcerazioni avvenuta durante l'emergenza coronavirus per ridurre il rischio di contagio in cella  "è stata un problema" perché solo a Messina sono usciti dal carcere "39 soggetti in regime di alta sicurezza". A lanciare l'allarme è stato lo stesso il procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Messina, Maurizio De Lucia, oggi in Parlamento . "Purtroppo non c'è stato solo il caso di Porcino, a Messina ci sono stati 39 soggetti in regime di alta sicurezza, alcuni di spessore criminale assolutamente significativo, usciti dal carcere" ha spiegato infatti in serata il Procuratore siciliano durante la sua in audizione in Commissione parlamentare Antimafia.

"Scarcerazione dei boss è stata un problema"

De Lucia è stato chiamato a dare il suo punto di vista sul tema delle scarcerazioni davanti ai parlamentari proprio a seguito delle tante polemiche nate per le scarcerazioni e le misure alternative concesse a detenuti, in alcuni casi eccellenti, durante l'emergenza Covid. "Il decreto recente ha consentito per alcuni il rientro in carcere, mentre per Porcino il tribunale di sorveglianza di Milano ha ritenuto non ci fossero le condizioni per il rientro in carcere", ha sottolineato ancora De Lucia. Il riferimento è ad Angelo Porcino, elemento di spicco del clan di Barcellona Pozzo di Gotto che era detenuto per associazione mafiosa a Voghera (Pavia) dove stava scontando un residuo pena di una condanna a 11 anni prima di essere posto ai domiciliari a Barcellona Pozza di Gotto per motivi di salute dallo stesso  Tribunale di sorveglianza di Milano.

Romano (Dap): "Circolare uguale scarcerazioni è stato un messaggio errato"

Prima di De Lucia in commissione è stato ascoltato anche il dimissionario direttore generale della direzione detenuti e trattamento del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Giulio Romano, colui che fece partire la famosa circolare del 21 marzo scorso in cui si invita a segnalare all’autorità giudiziaria i detenuti con patologie e a rischio di complicanze. "Il contenuto di quella circolare era di mera segnalazione, non c’era nessun riferimento di sorta alla detenzione domiciliare umanitaria" ha spiegato romano. "Il messaggio ‘circolare uguale scarcerazioni' è stato un messaggio errato. E ciò mi impedisce di avere la serenità per continuare il mio lavoro" ha aggiunto spiegando le sue dimissioni dal Dap.

Scarcerazione di Michele Zagaria per errore nell'invio di una mail

Parlando della scarcerazione del boss di camorra Michele Zagaria, lo stesso Romano ha anche ammesso che "Su Pasquale Zagaria c'è stato un grave errore-svista nell'ufficio sanitario già sovraccarico di lavoro", per l'emergenza Covid-19. Il tutto sarebbe nato da un indirizzo di posta elettronica sbagliato e dalla conseguente mancata ricezione di una mail  da parte di un funzionario del tribunale di Sassari. Romano ha spiegato che il sistema in uso al Dipartimento di giustizia non permette di sapere se l'invio di una mail a un indirizzo di posta elettronica non pec sia andato a buon fine.

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