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Acqua alta a Venezia, l’allarme del patriarca: “Danni irreparabili alla Basilica di San Marco”

A causa del maltempo che ha colpito Venezia e della conseguente acqua alta che ha sommerso buona parte della città, numerosi sono i danni che il Comune si troverà ad affrontare. In primis, quelli legati alla Basilica di San Marco che il patriarca Francesco Moraglia ha definito “irreparabili”. Il sindaco Brugnaro: “Parliamo di centinaia di milioni di euro”.
A cura di Ida Artiaco
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I danni che l'acqua alta ha fatto dentro e fuori la Basilica di San Marco a Venezia sono "irreparabili". È questo l'allarme lanciato dal patriarca Francesco Moraglia, all'indomani della super marea che ha sommerso quasi l'80 per cento della città lagunare, colpita dal maltempo e dal vento forte nelle scorse ore. La cattedrale, simbolo di Venezia nel mondo, ed in particolare la sua cripta, è tra le strutture maggiormente danneggiate insieme ad altre chiese antiche e alle aree di servizio del Teatro La Fenice. E la situazione non migliorerà nelle prossime ore: stamani alle o9.30 c'è stato un nuovo picco a 144 centimetri. Se ne teme un altro stasera alle 23 e poi ancora domani mattina. Insomma, una situazione che il governatore della regione Veneto, Luca Zaia, ha definito di "devastazione apocalittica".

Ed in effetti, il sindaco Brugnaro chiederà lo stato di calamità naturale. "Le stime dei danni sono molto ingenti. Parliamo di centinaia di milioni di euro", ha detto nel corso di una conferenza stampa durante la quale ha aggiunto commosso che "non si tratta solo di quantificare i danni, ma del futuro stesso della città". Nel pomeriggio è atteso anche l'arrivo del premier Giuseppe Conte. L'emergenza al momento riguarda però soprattutto la Basilica di San Marco. Il patriarca Moraglia ha annunciato di aver "allertato la Caritas: la salute dei veneziani, la sicurezza dei veneziani, la vita dei veneziani è la priorità che mi pongo. Abbiamo bisogno di risposte", annunciando che metterà a disposizione della persone più fragili i fondi di emergenza per la carità e invitando le parrocchie a essere accanto in particolare ai più bisognosi. "Questa è una emergenza strutturale della nostra città – ha concluso – e troppo spesso viene dimenticata".

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