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A 6 anni mima pose di porno con la sorellina: “L’ho visto nei film con papà”

Ha spiegato di non avere mai denunciato le violenze dell’ex marito per una sorta di vergogna. Fino a quando ha dovuto assistere a una scena che a qualsiasi madre metterebbe i brividi: il figlio di 6 anni che, in presenza della sorellina, mimava atti sessuali per poi confidare: “L’ho visto nei film assieme a papà”.
A cura di Biagio Chiariello
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Maltrattamenti in famiglia e inosservanza degli obblighi di assistenza familiare, ma anche per corruzione di minorenne. Sono le accuse alle quali è chiamato a rispondere un 44enne di Ravenna nell'ambito del processo avviato a seguito delle denunce dell’ormai ex compagna. La donna ha ammesso di non aver mai agito prima nei confronti dell'ex marita per una sorta di vergogna.

Fino a quando, a separazione già avvenuta, dovette assistere a una scena che a qualsiasi madre metterebbe i brividi: il figlio di sei anni che, in presenza della sorellina, mimava atti sessuali per poi confidare: "L’ho visto nei film assieme a papà". A quel punto si recò subito in Commissariato a denunciare. L’accusa, ieri in aula col viceprocuratore onorario Adolfo Fabiani, contesta al padre il fatto di avere più volte guardato film porno in presenza del figlio ultra minorenne: il piccolo avrebbe manifestato quegli strani comportamenti – atteggiamenti espliciti, riconducibili ad atti sessuali – in varie circostanze simulando, appunto, quanto visto in compagnia del padre.

Tutto parte dalla denuncia sporta alla Polizia di Stato dalla ex compagna dell’uomo nel 2018. La donna ha spiegato che il rapporto era finito in modo burrascoso, a causa delle violenze dell’ex marito, dedito all’alcol e col vizio del gioco. Maltrattamenti, spintoni, insulti e minacce con parole forti, come “ti faccio mettere a posto e ti faccio tagliare le gambe”. La donna però non si era mai recata al pronto soccorso, convinta che le cose potessero cambiare e che gli atteggiamenti devianti dell'uomo fossero innescati solo dall'alcol.

Fino a quando ha dovuto assistere a una scena che a qualsiasi madre metterebbe i brividi. I strani e ambigui comportamenti del piccolo hanno dunque  portato gli agenti della “seconda sezione” della squadra Mobile a indagare su eventuali filmati visionati dal padre. E così, tra le carte del processo, sarebbero finiti anche link e video rintracciati nel suo computer, contenenti materiale pornografico. Prossima udienza a ottobre, quando saranno sentiti i poliziotti che svolto fatto le indagini.

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