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Attentato Londra, parla la sorella del terrorista Youssef Zaghba: “Non andrò al suo funerale”

Kaouthar, 25 anni, sorella di Youssef Zaghba, il terrorista italo-marocchino del commando degli attacchi di Londra: “Lo riempirei di botte, giuro. Ma proprio tante, soprattutto se sapessi che ha voluto e ha creduto fino in fondo alle sue azioni. Non lo posso proprio accettare. Gli darei davvero un sacco di botte”.
A cura di D. F.
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Si chiama Kaouthar, ha 25 anni ed è la sorella di Youssef Zaghba, il terrorista italo-marocchino del commando degli attacchi di Londra di sabato scorso. La ragazza è stata intervistata dal Corriere: "Da bambini eravamo molto legati, ma poi con il tempo ci siamo persi, anche perché io sono venuta via dal Marocco appena ho compiuto 18 anni, quando ho visto che con mio padre la situazione era ormai irrecuperabile. Con lui proprio non andavano, è un violento, di indole violenta. Picchiava me e mia madre e credo che il carattere di Youssef sia in parte dovuto all’esempio che mio padre gli ha dato. Da ragazzina mi picchiava per i brutti voti a scuola, perché non volevo portare il velo, perché frequentavo ragazzi o perché magari avevo fumato una sigaretta".

La sorella del terrorista: "Nostra madre ci ha insegnato che l'Islam è una religione di pace"

La 25enne ha tracciato una descrizione sintetica della sua infanzia e del rapporto con la sua famiglia, una spiegazione che forse – almeno in parte – potrebbe spiegare le scelte del fratello. Sua madre gli aveva insegnato che l'Islam è una religione di pace, ma probabilmente il bisogno di fuggire da un padre violento l'ha avvicina a idee sempre più radicali, portandolo poi a organizzare il massacro di London Bridge. Oggi sua sorella, in merito a quell'attentato, dice: "Lo riempirei di botte, giuro. Ma proprio tante, soprattutto se sapessi che ha voluto e ha creduto fino in fondo alle sue azioni. Non lo posso proprio accettare. Gli darei davvero un sacco di botte. Mia madre mi ha insegnato che l'Islam è una religione di pace, credo che Youssef si sia fatto influenzare dalle persone sbagliate, quando è andato a Londra è entrato in un giro sbagliato. Non posso credere che sia stato lui a fare quell'attentato, ma in ogni caso è un fatto terribile”. E infine, in merito al funerale: "Non so che sentimenti potrei provare con la bara accanto. Non ci voglio essere, nemmeno se saranno in Italia".

Stamattina altri tre arresti in relazione all'attentato

Nel frattempo altre tre persone questa mattina sono state arrestate in relazione all'attacco del 3 giugno: a darne notizia è la Met Police secondo cui gli uomini sono stati fermati nella zona di Ilford, est della capitale, due con l'accusa di terrorismo e un terzo per droga, elemento che farebbe pensare all'assunzione di stupefacenti da parte dei tre componenti del commando. In tutto sono stati compiuti 17 arresti, 12 persone sono state rilasciate e 5 rimangono sotto custodia.

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