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Articolo 18, Camusso: “Pronti allo sciopero generale”

Il segretario generale della CGIL è intervenuta a un’assemblea della Fiom a Cervia e – sulla riforma del mercato del lavoro – ha dichiarato: “Se si decidesse di procedere con il decreto bisogna proclamare lo sciopero generale”.
A cura di Davide Falcioni
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Dopo gli scontri degli ultimi giorni e le dure parole di Matteo Renzi sul sindacato Susanna Camusso ha alzato il tiro e – in occasione dell'assemblea della Fiom di Cervia – dichiarato: "Se si decidesse di procedere con il decreto bisogna proclamare lo sciopero generale". Il "decreto" di cui parla è ovviamente la riforma del marcato del lavoro e, più in particolare, la rimozione dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Il segretario generale del principale sindacato italiano ha quindi affermato che "bisogna insistere sul fatto che dobbiamo “incrociare” Cisl e Uil perché la divisione, oggi, è uno straordinario argomento in mano al governo". In particolare, riguardo alla prossima mobilitazione sul lavoro, indetta per il 25 ottobre, la Camusso ha detto che "non possiamo offrire l’idea di libertà del lavoro dando un messaggio che il sindacato non è unito nel rivendicare queste cose".

Oltre al tema della riforma del mercato del lavoro Susanna Camusso ha anche parlato della legge di stabilità e chiesto di interrompere la logica dei tagli lineari nella spesa pubblica: in particolare la sindacalista ha messo nel mirino i "tagli del 3%" per ogni ministero. Una misura che "induce a immaginare che siamo ancora una volta di fronte ad una politica di puri tagli lineari". Una strategia che finora si è tradotta nella riduzione di "salari e occupazione dentro le amministrazioni pubbliche".

Prima della Camusso è intervenuto Maurizio Landini, numero uno della Fiom, che ai metalmeccanici ha chiesto una stagione di mobilitazione "che sia in grado di reggere nel tempo e far cambiare idea, su alcuni punti importanti, al governo". Strategia sulla quale Camusso ha rilanciato e parlando della manifestazione del 25 ottobre ha detto: "Sarà l'inizio di una stagione di mobilitazione che si articolerà non solo con le grandi manifestazioni, ma anche in tutti i territori. Tutta la discussione di questo periodo è puntata a dividere, a partire dal lavoro. Noi dobbiamo fare quello che sappiamo: unire i lavoratori".

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