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Arriva il nuovo codice della strada: biciclette contromano in città e limite autostrada a 150 km/h

Lega e Movimento 5 Stelle preparano la riforma del codice della strada: molte le novità, soprattutto riguardanti i ciclisti. Le biciclette potranno andare contromano nei centri abitati, potranno sfruttare le corsie di taxi e autobus e avranno la precedenza ai semafori, non dovendosi più mettere in coda alle auto. Per le auto si alza il limite di velocità sulle autostrade a tre corsie, arrivando a 150 km/h.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il codice della strada si appresta a cambiare. La maggioranza di governo, composta da Lega e Movimento 5 Stelle, vuole rivoluzionare parte delle leggi che si applicano per i guidatori (e non solo) italiani, cercando soprattutto di dare maggiori garanzie ai ciclisti. Tra le novità c’è la possibilità per le bici di camminare anche contromano, rispetto alle auto, nei centri abitati. I ciclisti, inoltre, avranno la precedenza ai semafori e potranno circolare sulle corsie degli autobus e dei taxi. Novità anche per le autostrade a tre corsie, dove il limite di velocità potrebbe essere aumentato a 150 km/h. E non solo: la volontà della maggioranza è quella di introdurre i parcheggi rosa per le donne in gravidanza ma anche di vietare il fumo alla guida. Infine multe più pesanti e persino la sospensione della patente per chi usa smartphone e tablet alla guida. Il testo definitivo della proposta di legge per riformare il codice della strada verrà fuori dall’intesa tra Lega e M5s. La riforma è ora in discussione alla commissione Trasporti della Camera, dove, in questi giorni, si terranno alcune audizioni.

Le nuove norme per i ciclisti

Le maggiori novità riguardano i ciclisti. In primis, agli incroci o davanti ai semafori non dovranno più mettersi in coda dietro alle auto, ma avranno la precedenza. Un sistema impiegato già in molti paesi, come l’Olanda. Per le bici dovrebbe essere predisposto uno spazio ad hoc, una “striscia di arresto avanzata”. Altra importante rivoluzione è quella riguardante i centri abitati: nei luoghi in cui il limite di velocità non supera i 30 km/h le bici potranno andare contromanoindipendentemente dalla larghezza della carreggiata e dalla massa dei veicoli autorizzati al traffico”. A stabilire le modalità e le possibilità dovrà però essere una ordinanza del sindaco di ogni singolo comune. Che dovrà inoltre segnalare questa possibilità attraverso un apposito pannello.

Come si legge nella proposta di legge presentata da Emanuele Scagliusi, capogruppo del M5s in commissione Trasporti, all’interno dei centri abitati, “nelle strade classificate di tipo E o F ovvero nelle zone a traffico limitato, nelle quali il limite massimo di velocità è uguale o inferiore a 30 km/h, i velocipedi possono circolare anche in senso opposto a quello di marcia rispetto agli altri veicoli, previa valutazione delle condizioni di sicurezza. La circolazione dei velocipedi prevista ai sensi del primo periodo, denominata “doppio senso ciclabile”, è disposta con ordinanza del sindaco, adottata ai sensi dell’articolo 7, comma 1, ed è segnalata mediante l’aggiunta di un pannello integrativo di eccezione per i velocipedi ai segnali verticali di divieto, di obbligo generico e utili alla guida, indipendentemente dalla larghezza della carreggiata, dalla presenza e dalla posizione di aree per la sosta veicolare e dalla massa dei veicoli autorizzati al traffico”.

I ciclisti potranno anche utilizzare le corsie preferenziali dei taxi e degli autobus. Potranno usufruire, inoltre, dei parcheggi in aree adibite dal Comune o sui marciapiedi o all’interno delle zone pedonali. Novità anche per i motociclisti: una delle possibilità che si sta valutando è quella di rendere obbligatorio l’abbigliamento tecnico di sicurezza. Inoltre, si vorrebbe garantire anche alle moto elettriche di poter accedere alle autostrade. Infine, entrano nel codice della strada anche skate, monopattini e hoverboard (forse solamente nelle piste ciclabili).

Cos'altro prevede la proposta di legge del M5s

I contenuti della proposta di legge presentata dal Movimento 5 Stelle a firma Scagliusi erano già stati anticipati a novembre. Una delle più importanti novità riguarda la revisione dell’articolo 173 del codice della strada: si specifica il divieto dell’uso di smartphone, computer e tablet al volante e si prevede la sospensione della patente da uno a tre mesi per chi infrange questo divieto. Finora, la stessa pena era possibile solo in caso di contestazione reiterata nel biennio. Con le nuove regole, invece, in caso di nuova violazione la sanzione va da 319 a 1.276 euro e la sospensione della patente da due a sei mesi. Si introduce il divieto di fumo durante la guida, con una multa, in caso di violazione, che può andare dagli 80 ai 323 euro.

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