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Arma di Taggia, anziana massacrata in casa a colpi d’accetta dal fratello

Il corpo senza vita della pensionata è stato trovato poco prima di mezzogiorno da un parente, insospettito perché non rispondeva al telefono. A ucciderla il fratello al culmine di una lite.
A cura di Davide Falcioni
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Orrore a Taggia, in provincia di Imperia, dove poco prima di mezzogiorno è stato trovato il corpo di un'anziana donna massacrata a colpi di accetta. Il cadavere di Palma Agostino – questo il nome della donna, 70 anni – è stato trovato in una casa di Arma di Taggia da un parente della vittima, che da tempo tentava di telefonarle senza ottenere risposta. Allarmato, si è precipitato a casa della donna e – dopo aver forzato la porta d'ingresso – è entrato trovando il corpo della pensionata, ormai senza vita. L'appartamento è ora presidiato dalle forze dell'ordine e sul posto si sono recati il medico legale e il magistrato di turno. Per il delitto è accusato Enzo Agostino, fratello della vittima e suo convivente da circa quattro anni. L'uomo è stato interrogato.

Stamattina intorno alle 9 la cognata ha telefonato a Palma con la quale doveva andare in campagna. Il telefono ha squillato a vuoto e dopo numerosi tentativi la donna, insieme al marito, fratello di Palma, ha deciso di andare a cercarla a casa. Quando i due hanno suonato per entrare, sulla porta si è presentato Enzo. "Dov'è Palma?", hanno chiesto i due. "In camera da letto", ha risposto l'uomo. I due l'hanno trovata accasciata in una pozza di sangue e hanno dato l'allarme ai carabinieri.

Palma ed Enzo erano due di cinque fratelli di una famiglia di origini calabresi. Quasi sei anni fa, l'uomo chiese alla sorella di trasferirsi da lui, anche perché nelle vicinanze viveva il resto della famiglia. La donna accettò, ma tra i due la convivenza non sarebbe mai stata facile: i vicini li avrebbero sentiti spesso litigare, anche recentemente. Sembra inoltre che Enzo avesse avuto problemi di salute che potrebbero aver inciso sul suo stato psicofisico. A quanto pare il delitto è maturato al culmine di un'ennesima – violenta – lite tra i due.

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