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Aleppo, evacuazione sospesa: colpi di artiglieria sui civili in fuga

Secondi i russi nuclei di “irriducibili ribelli” hanno aperto il fuoco contro i convogli di civili in fuga dalla città.
A cura di Davide Falcioni
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E' durata appena 24 ore la massiccia evacuazione di Aleppo: questa mattina, a causa delle continue raffiche di artiglieria, le operazioni sono state sospese e migliaia di civili che si stavano apprestando a lasciare la città sono rimasti intrappolati. La decisione di interrompere momentaneamente le partenze dei convogli sarebbe stata presa dalla Russia a causa dei fortissimi rischi che i profughi correrebbero nell'attraversare aree della città ancora controllate da nuclei di combattenti ribelli intenzionati a non lasciare la zona, nonostante sia l'esercito siriano che quello russo avessero garantito la fuga in condizioni di sicurezza a quanti avessero deposto le armi. Mosca afferma che, "in alcuni quartieri sono rimasti gruppi di miliziani delle bande radicali irriducibili che conducono attacchi a fuoco sulle truppe siriane", anche se altre fonti sembrano raccontare una storia decisamente diversa: fonti dei ribelli affermano che ad aprire il fuoco sono state milizie sciite iraniane alleate del governo. La televisione di Stato di Damasco, invece, dice che a sparare per primi sono stati combattenti ribelli.

Evacuazione di Aleppo sospesa: nuclei di ribelli attaccano i convogli in fuga

Nonostante su Aleppo il conflitto non abbia ormai nessun margine di incertezza e la conquista da parte delle truppe siriane sia questione di pochi giorni, la tensione resta molto alta e nuclei di combattenti ribelli, asserragliati nei palazzi distrutti, continuano a portare attacchi a sorpresa nella vacua speranza di riacquistare il controllo di aree strategiche fondamentali. In questo quadro, e mentre vanno a rilento le operazioni di evacuazione, migliaia di persone affollano gli ospedali sprovvisti purtroppo di medicinali e attrezzature tecniche.

La guerra, dunque, potrebbe volgere al termine presto: il presidente russo Vladimir Putin  ha annunciato l'intenzione di organizzare un negoziato di pace in Kazakhstan dopo quelli di questi anni, tutti falliti, organizzati in Europa. Il Cremlino dovrebbe avvalersi della stretta collaborazione della Turchia, mentre sia l'Europa che gli Stati Uniti verrebbero tenuti ai margini. La riconquista di Aleppo, dunque, non ha implicazioni solo sulla Siria ma consegna alla Russia il ruolo di guida nello scacchiere internazionale.

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