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Aldrovandi: i poliziotti condannati tornano in servizio

Gli agenti, dopo aver scontato la pena e i mesi di sospensione, torneranno a breve in servizio, la madre di Aldrovandi accusa: “La radiazione è prevista anche per il disonore alla divisa”
A cura di Antonio Palma
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Torneranno in servizio tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio i poliziotti condannati per la morte di Federico Aldrovandi. Come era stato già annunciato dalla famiglia del giovane ucciso a Ferrara, gli agenti dopo aver scontato i sei mesi di detenzione e il periodo di sospensione potranno tranquillamente tornare a fare il loro mestiere nonostante la condanna. Questa infatti è la decisione delle commissioni interne della polizia incaricate del caso e che il Viminale ha deciso di avallare completamente. Per quanto riguarda il ritorno al lavoro dei quattro poliziotti "conoscenza dirette non ne abbiamo, ma sappiamo che i tempi sono questi, tra fine gennaio e inizio febbraio" ha spiegato la madre di Federico Aldrovandi, Patrizia Moretti, aggiungendo: "Con i nostri avvocati avevamo fatto una richiesta di accesso agli atti presso i vertici della polizia per vedere i loro provvedimenti disciplinari, ma ci è stata negata. Perché, ci hanno detto che ai sensi di legge non siamo diretti interessati".

Dal Viminale infatti non è arrivata e non arriverà alcuna comunicazione sul caso alla famiglia di Federico. "L'ultimo ministro con cui abbiamo parlato era Cancellieri. Allora era ministro dell'Interno. Si era in parte impegnata a seguire attentamente la vicenda, poi ha cambiato ministero. Il problema è che cambia politico e non c'è più modo di proseguire il dialogo e non hai più un interlocutore" ha spiegato Moretti. "Io ho letto il regolamento della polizia, la radiazione è prevista anche per il disonore alla divisa. E questo per me è alto tradimento. Basta leggerle le cose, basta volerle applicare, per me gli appigli ci sono. Ma forse non vogliono farlo" ha spiegato la donna.

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