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Ahmed, afghano di 18 anni, muore ad Ancona: schiacciato dal camion sotto il quale viaggiava

Un ragazzo afghano di 18 anni è morto dopo essere stato schiacciato dal camion sotto il quale viaggiava, nel tentativo di raggiungere il nord Europa. Il giovane era partito dall’Afghanistan, devastato dalla guerra, qualche mese fa ed era transitato dalla Grecia, da dove probabilmente si è poi rimesso in viaggio.
A cura di Davide Falcioni
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foto di repertorio
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C'è chi la definisce "pacchia", la vita di migliaia di migranti che tentano di raggiungere l'Europa viaggiando in condizioni estreme. A bordo di barconi fatiscenti che spesso vengono inghiottiti dal mare, ma molto spesso anche aggrappati a dei camion. E' il caso di un ragazzo di 18 anni di origini afghane, che chiameremo Ahmed (nome di fantasia), trovato nella tarda serata di domenica a Falconara, quartiere Villanova, in condizioni disperate dopo essere stato travolto dal camion sotto il quale viaggiava, aggrappato, per cercare di raggiungere molto probabilmente il nord Europa.

Di Ahmed si sa solo che era partito dall'Afghanistan qualche mese fa: da quel paese, devastato da 17 anni di guerra, era riuscito ad arrivare in Grecia, dove aveva ottenuto un documento di protezione internazionale. Domenica sera il suo corpo è stato notato da alcuni automobilisti in transito lungo la via Flaminia: era riverso a terra, sul ciglio della strada, immobile. Il ragazzo sembrava morto, ma i sanitari del 118 sono riusciti a rianimarlo sul posto e a trasferirlo al pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette.

Le condizioni del giovane sono apparse subito disperate: la caduta dal camion infatti gli aveva creato lesioni all'addome e al torace che i medici hanno tentato di contenere. Solo la sua forte tempra gli ha permesso di resistere per un giorno e mezzo ma ieri mattina i medici della divisione di rianimazione, dove era stato trasferito dopo i disperati tentativi in sala operatoria, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Le spoglie di Ahmed verranno trasferite nella camera mortuaria dell’ospedale di Torrette nella speranza che qualche familiare possa effettuare il riconoscimento o quanto meno delegarne le procedure. Una procedura tutt'altro che semplice, visto che il giovane viaggiava da solo. Rintracciare la famiglia sarà un'operazione lunga ed estremamente complessa.

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