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Addio a Pierre Boulez, direttore d’orchestra e compositore di fama mondiale

Pierre Boulez è morto a Baden Baden, all’età di 90 anni. È stato uno degli artisti più apprezzati della contemporaneità: direttore d’orchestra, famoso per il suo stile inconfondibile senza bacchetta, Boulez è stato anche compositore e teorico musicale di grande rilievo. Era solito dire: “Lo scopo della musica non è di esprimere sentimenti, ma di esprimere la musica”.
A cura di Federica D'Alfonso
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È morto a Baden Baden, località termale tedesca, dove si era trasferito da diverso tempo: Pierre Boulez aveva 90 anni, ed era malato da tempo. L'annuncio è stato fatto dalla famiglia tramite un comunicato della Philharmonie de Paris, il teatro sinfonico di cui Boulez fu tra i grandi ispiratori: "Per tutti quelli che l'hanno incrociato e hanno potuto apprezzare la sua energia creativa, la sua esigenza artistica, la sua disponibilità e la sua generosità, la sua presenza resterà viva e intensa", si legge.

Attivo artisticamente fin dal secondo dopoguerra, Pierre Boulez è stato un grande sperimentatore e ricercatore nel campo della musica contemporanea, lavorando con metodi all'avanguardia e interpretando le opere dei compositori più importanti a cavallo dei secolo dell'Otto e Novecento come Wagner, Stravinsky, Debussy, Mahler e Bartók. Soleva dire, riguardo la sua musica: "per me la curiosità è vita. Se non sei curioso, sei in una bara".

Pierre Boulez nel 1976
Pierre Boulez nel 1976

"Lo scopo della musica non è di esprimere sentimenti ma di esprimere la musica": allievo di Olivier Messiaen, di René Leibowitz e di Hans Rosbaud, poco più che ventenne scrive le prime composizioni che diventeranno le sue opere più apprezzate, come le vocali-strumentali Le visage nuptial (1946-1950) e Le soleil des eaux (1947), per voce femminile e orchestra, oltre alla seconda sonata per pianoforte. Nei primi anni Cinquanta Boulez è uno dei nomi più seguiti del panorama musicale mondiale, e diviene gradualmente una delle ispirazioni più forti di molti giovani compositori e sperimentatori tra i quali John Cage e, successivamente, Frank Zappa. Proprio a Zappa Boulez commissiona un brano per la sua orchestra da camera di 31 elementi, l'Ensemble Intercontemporain.

Boulez è stato anche grande teorico della musica: egli resta famoso per il suo costante e forte impegno per l'inserimento di brani di compositori innovativi nei programmi dei grandi teatri. Mentre era professore alla prestigiosa Accademia di Musica di Basilea ha fondato l'Ircam, l'Istituto di ricerca e di coordinamento acustico-musicale, del quale è stato direttore fino al 1992. Ha diretto la cattedra di "Invention, technique et langage en musique" presso il prestigioso Collège de France. Commendatore delle Arti e delle Lettere in Francia, ha ricevuto la medaglia per le scienze e per le arti in Austria, la Croce al merito di I Classe e il cavalierato dell'Ordine pour le Mérite in Germania, oltre alla Gran Croce dell'Ordine di San Giacomo della Spada in Portogallo. Nel 2012 la Biennale Musica di Venezia gli ha conferito il Leone d'Oro alla carriera e nel 2002 ha vinto il Glenn Gould Prize. Nel 2009 ha vinto il Premio Kyōto per le arti e la filosofia.

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