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“Dobbiamo cacciare Beppe”: un libro svela la guerra all’interno del M5s

Di Maio attacca Beppe Grillo mentre il comico livornese rivela ai suoi: “L’abbiamo preso che parlava come Bassolino”. Il libro Supernova rivela cosa sta succedendo nel Movimento Cinque Stelle? Nulla di quello che ci raccontano nei giornali. È qualcosa di molto più grave”.
A cura di Redazione
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"Le polemiche sulla Giunta Raggi a Roma, le inchieste, le gaffe di Di Maio, i veleni tra i membri del ‘direttorio': cosa sta succedendo nel Movimento Cinque Stelle? Nulla di quello  che ci raccontano nei giornali. E qualcosa di molto più grave. Ancora una volta, per capire quello che accade in una delle principali formazioni politiche italiane, non dobbiamo guardare quello che avviene in scena. Ma capire il dietro le quinte. Noi siamo in grado di raccontarlo".

Ne sono convinti Nicola Biondo e  Marco Canestrari autori di Supernova, un libro che uscirà fra due mesi sulla libreria di Amazon, al termine di un fundraising promosso sulla piattaforma “Produzioni dal Basso”. Un libro che si propone di far luce sui lati oscuri del MoVimento 5 Stelle, ciò che fino a questo momento è rimasto nascosto alle cronache e soltanto filtrato attraverso retroscena e indiscrezioni.

I due conoscono a menadito la macchina. Nicola Biondo è stato un fedelissimo di Casaleggio e per quasi due anni responsabile comunicazione degli onorevoli M5s; Marco Canestrari è lo sviluppatore braccio destro di Grillo e Casaleggio, definito dallo stesso comico la "mente grigia"

Un racconto che parte dai dissidi fra Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, centrali per capire il perché di alcune decisioni e di alcune scelte in casa 5 Stelle.

Si legge in uno stralcio di Supernova che siamo in grado di anticiparvi:

"Non ti voglio più sentire".

Queste sono le ultime parole che Beppe Grillo ascolta da Casaleggio. Così finisce, male, la loro ultima telefonata.

Pochi giorni dopo il manager e guru del Movimento morirà in una clinica milanese, registrato sotto il nome falso, da lui stesso inventato, di Gianni Isolato.

Isolato di nome, e di fatto, dato che anche Grillo riconoscerà con gli amici che il rapporto tra i due si era molto incrinato negli ultimi mesi.

Lo scontro con Casaleggio era avvenuto su due punti: il blog beppegrillo.it e la gestione degli iscritti, un database enorme: chi lo controlla, controlla il movimento.

La sfida in corso è doppia. Perché non solo Grillo si sente messo all’angolo da Casaleggio e dal suo staff, ma avverte anche che alcuni parlamentari di peso,  hanno cominciato una vera e propria scalata al Movimento Cinque Stelle.

C’è un momento che è significativo del clima che si respirava nel MoVimento, il 25 gennaio 2015. I due autori raccontano nel dettaglio quella serata:

Da poche ore si è chiusa la Notte dell’Onestà a Roma, un iniziativa dei Cinque Stelle, per tenere alta l’attenzione su Mafia Capitale e la lotta alla corruzione.

Ma è l’onestà politica a subire un duro colpo. Perché Beppe Grillo ha dovuto sudare per salire sul palco, perché per la prima volta il suo intervento non era previsto. Lui ha ideato il Movimento, è una sua creatura, ma i parlamentari hanno deciso di fare a meno di lui. Non lo volevano fino all’ultimo sul palco

[…] Interno giorno, siamo in una stanza dove è riunito il Direttorio:

A parlare sono Di Battista e Di Maio: “Ieri è andato tutto bene. Possiamo fare a meno di Beppe"

Ma Carla Ruocco, con tono arrabbiato replica: “Siete degli ingrati”. Ed esce dalla stanza.

Quella che viene dipinta nel libro è una guerra strisciante fra Grillo e alcuni parlamentari che hanno preso la scena. Lo testimonia un altro episodio citato nel libro:

Interno giorno, voce di Grillo rivolto ad un gruppetto di persone:

"Non credo sia questo che la nostra gente vuole, io non mi riconosco in questa roba…". […]

Siamo nell’ottobre 2015, a Imola, Grillo attacca dal palco Di Maio: “Adesso è una macchina da guerra. Ma quando lo abbiamo preso in provincia di Napoli, parlava come Bassolino…”. Casaleggio gli fece eco: "Non ci faremo imporre il candidato dalle tv".

Ma non è tutto, perché uno dei fronti più caldi è sempre stato rappresentato dalla lotta sul nuovo Statuto, per chi deve gestire il simbolo e gli iscritti. Si legge nel libro:

Un muro contro che dura fino ad oggi tra Grillo e Davide Casaleggio jr, il figlio di Gianroberto, che alla morte del padre prende le redini dell’azienda e quindi del Movimento.  A fine luglio i cinque membri del direttorio sono a Genova: ufficialmente per partecipare ad una iniziativa, in realtà devono incontrare Grillo per arrivare ad una mediazione sul simbolo. Il comico genovese clamorosamente diserta l’incontro e invia il nipote Enrico.

Nulla trapela su quello incontro al resto del gruppo parlamentare, tutto rimane segreto. Nessuna assemblea viene convocata, nessuna comunicazione viene data agli iscritti. Niente “uno vale uno”, niente streaming.

Roberto Fico qualcosa si lascia scappare. “Noi siamo in mezzo tra Beppe e Davide”.

I rapporti tra i due sono tesissimi. Tant’è che l’indomani dell’incontro di Genova, i cinque membri del direttorio vanno a Milano da Davide.

E la frattura tra loro diventa pubblica per una forzatura di Casaleggio jr che poche ore dopo l’incontro con il Direttorio pubblica un post: da domani si vota sul nuovo statuto. E’ uno strappo. Ma a quell’annuncio non segue più nulla, il silenzio. Fino ad oggi.

Qualcuno però vuole mettere pressione a Grillo perché molli. E così sulla stampa viene fuori che Grillo sarebbe intenzionato a lasciare il simbolo al direttorio. In molti chiamano il fondatore per avere conferma.

Ma Beppe li rassicura: “Non ci penso nemmeno, state tranquilli”.

E così l’ultima scalata al movimento viene sventata.

Per ora.

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