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Terremoto L’Aquila, 6 anni dopo. Stasera fiaccolata (anche di protesta) per le vittime

Fiaccole in mano, tutti insieme, dalle 22,30 per non dimenticare i 309 aquilani uccisi alle 3.32 della notte tra il 5 ed il 6 aprile del 2009. Ma si scende in piazza anche contro l’assoluzione in appello di sei dei sette componenti della Commissione Grandi Rischi – in primo grado condannati a sei anni.
A cura di Biagio Chiariello
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Una fiaccolata per commemorare le 309 vittime a 6 anni dal terremoto. Stasera, alle 22.30, L'Aquila si ferma per ricordare quella notte del 6 aprile 2009, erano le 3.32, quando il terremotò seminò morte e distruzione causando anche 1.500 feriti e 70mila sfollati. Ma sarò anche un corteo di protesta, per le assoluzioni della Commissione Grandi Rischi che hanno sconvolto una città che tutt’oggi è ancora a pezzi. La manifestazione promossa dai familiari delle vittime che saranno alla sua testa, partirà davanti al vecchio tribunale e arriverà in piazza Duomo, dove saranno letti i nomi di chi quel giorno ha perso la vita sotto le macerie e si udranno i 309 rintocchi delle campane della chiesa. Il corteo nel suo percorso sfilerà davanti a molti dei luoghi simbolo della tragedia, primo tra tutti la Casa dello Studente, nel cui crollo ci furono otto giovani vittime.

“Mai come quest’anno l’anniversario del 6 aprile, alla luce della sentenza della Grandi rischi, per noi sarà un momento di ferma richiesta di verità e giustizia per tutto quello che è accaduto prima e dopo del sisma”, si legge in una nota firmata dalle associazioni e comitati 3e32-CaseMatte, Appello per L’Aquila, Arci L’Aquila, Arcigay Massimo Consoli , L’Aquila che vogliamo e Donne TerreMutate, movimenti civici nati dopo il sisma. Non solo il ricordo, ma anche la protesta contro il verdetto di assoluzione del 10 novembre 2014 da parte della Corte di appello dell'Aquila per 6 dei 7 componenti della commissione Grandi Rischi – che in primo grado erano stati condannati a 6 anni di carcere per avere, secondo le accuse della prima istanza, sottovalutato il rischio sismico al termine della riunione del 31 marzo 2009 – verdetto che ora aspetta di finire in Cassazione. Tornando ai comitati cittadini, nella nota sottolineano ancora che “sfilare silenziosamente, rendendo al contempo visibile ed esplicita l’indignazione di un’intera città, sarà il modo migliore per onorare la memoria delle nostre vittime. Una comunità che non si rassegna che il fatto non sussiste (formula dell’assoluzione dei componenti Cgr, ndr) e che pretende giustizia”.

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