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Spedizione punitiva contro migranti minorenni: aggrediti con mazza da baseball

Le tre vittime, tra i 16 e i 17 anni, sono ospiti di un centro di accoglienza a San Cono, nel Catanese: uno di loro è grave, in prognosi riservata. Arrestati gli aggressori: sono tre italiani tra i 18 e i 32 anni. Il dissidio sarebbe avvenuto per futili motivi.
A cura di Biagio Chiariello
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Sono spuntate le mazze da baseball al culmine dell’aggressione ai danni di quattro giovani immigranti avvenuta lungo la S.P. 60 in contrada Consorto, nei pressi del Centro di Prima Accoglienza Per Minori di San Michele di Ganzaria, in provincia di Catania, probabilmente a seguito di alcuni dissidi precedenti.

Secondo le ricostruzioni, i tre – due ragazzi di 17 anni e due di 16, tutti egiziani -sono stati avvicinati da cinque siciliani tutti maggiorenni mentre facevano rientro nel centro di cui sono ospitati. Tre di loro sono scesi dall’auto e hanno iniziato a colpire i giovani con mazze da baseball. In particolare si sarebbero accaniti su uno di loro, un sedicenne, M. M., colpendolo ripetutamente alla testa, anche con il calcio di una pistola giocattolo (poi rinvenuta a casa di uno degli aggressori). Per il minorenne si è reso necessario l’intervento chirurgico all'ospedale Garibaldi Nesima di Catania. Nel frattempo altri due ragazzi aspettavano i picchiatori in macchina. Questi ultimi sono stati incastrati dal filmato girato da una delle vittime con il cellulare e arrestati. Si tratta di un 18enne, Antonino Spitale, e due fratelli di 32 e 23 anni, Davide e Giacomo Severo, che ora devono rispondere di tentato omicidio in concorso, lesioni personali e porto illegale di arme improprie.

Su disposizione del procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, gli arrestati sono stati condotti in carcere. Le altre due persone che attendevano in auto sono attualmente ricercate. Stando a quanto trapelato dalle indagini svolta dai carabinieri della compagnia di Caltagirone e del Nucleo investigativo di Catania nel centro dove i tre egiziani sono ospitati, la scorsa settimana c'è stato il sequestro di alcuni operatori sociali da parte di alcuni centrafricani, che sono stati ‘liberati’ da egiziani. I due episodi per i carabinieri non sono collegati.

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