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Sicilia, il candidato Miccichè predica nel deserto della piazza (vuota) [VIDEO]

Comizio davanti a una piazza vuota per il candidato alla presidenza della regione Sicilia. Anzi no: spicca uno striscione in cui si critica il suo sostegno negli anni ai vari Berlusconi, Dell’Utri, Cuffaro e Lombardo.
A cura di Biagio Chiariello
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Sicilia, il candidato Miccichè predica nel deserto della piazza (vuota)

Santa Caterina Villarmosa, provincia di Caltanissetta. Gianfranco Miccichè, il candidato di "Grande sud" alla presidenza della Regione Sicilia per le elezioni di fine mese, parla della crisi economica globale nella piazza principale del paese. Vuota, desertica, come mostrano le immagini rilanciate dal blog di Beppe Grillo. «Si dice che una immagine vale più di mille parole – si legge sul sito del leader del Movimento 5 stelle, che  qualche giorno fa, con la traversata dello Stretto di Messina, ha inaugurato la campagna elettorale volta ad appoggiare il candidato Giancarlo Cancelleri – . Sono d'accordo. Non ci sono articoli di giornale o trattati di politica che spieghino meglio la fine dei partiti in Sicilia del video del comizio di Micciché a Santa Caterina Villarmosa». E il post prosegue con queste parole:

Gianfranco Micciché è stato coordinatore siciliano di Forza Italia, deputato, sottosegretario e pure ministro. Ora si candida a presidente della Regione Sicilia. E lo fa arringando piazze vuote, animate solo da qualche contestatore, da un trespolo. Sotto al palco non c'è nessuno. Qualcuno avvisi Micciché e lo accompagni dietro le quinte. Sarà un atto di grande umanità.

A dire il vero nella piazza qualcuno c'è. Sono i contestatori dell'“Officina93018″, «movimento civico spontaneo aperto a tutti, libero e indipendente da qualsivoglia ideologia e partito politico» si legge sul loro gruppo Facebook.

striscione contro micciche

Come da striscione, gli attivisti contestano a Miccichè il sostegno dato negli anni a Lombardo, Cuffaro, Berlusconi e Dell’Utri, oltre che tutta una altra serie di questioni che hanno fatto guadagna gli onori delle cronache nazionali al candidato siciliano: dalle sue dichiarazioni sull’assunzione di cocaina e le accuse di aver introdotte periodicamente lo stupefacente presso gli uffici del ministero delle Finanze, all'epoca in cui era viceministro, alla candidatura nella sua lista del deputato regionale uscente Franco Mineo, sotto inchiesta per abuso d’ufficio e sotto processo per trasferimento fraudolento di beni riconducibili al boss Angelo Galatolo, fino alla sua volontà di dedicare l'aeroporto di Palermo ad «Archimede e o ad altre figure della scienza, positive. Non Falcone e Borsellino che ci ricordano la mafia».

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