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Shkreli, “l’uomo più cattivo d’America” che compra i farmaci per alzarne il prezzo

Il 32enne starebbe pensando di vendere in esclusiva negli Stati Uniti a prezzi esorbitanti il medicinale che cura il morbo di Chagas. L’aveva già fatto a settembre, con un faramco per l’Aids.
A cura di C. T.
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Martin Shkreli

Martin Shkreli è un trentaduenne noto alle cronache con il soprannome di "uomo più cattivo d'America". Il giovane imprenditore si è guadagnato questo nomignolo per aver comprato con la sua start-up biotech Turing Pharmaceuticals il brevetto del Daraprim, un farmaco prezioso per i malati di Aids, alzandone il prezzo da 13,50 dollari a compressa a 750. Alle critiche e alle proteste per il gesto, il ragazzo aveva risposto con sufficienza e arroganza.

Adesso pare che Shkreli lo stia facendo di nuovo: nel mirino stavolta c'è il farmaco per curare il Morbo di Chagas, un’infezione parassitaria che può causare gravi complicazioni cardiache e intestinali nell’uomo e può anche portare alla morte. Il trentaduenne avrebbe appena acquistato una quota di maggioranza di KaloBios Pharmaceuticals, che gli permetterebbe la vendita in esclusiva per cinque anni negli Stati Uniti il benznidazole. La molecola compone la medicina comunemente usata per il Morbo di Chagas in America Latina, dove la malattia colpisce 8 milioni di persone. Secondo il New York Times, costa tra i 50 e i 100 dollari per due mesi di trattamento.

Il farmaco relativo non è mai stato approvato negli Stati Uniti dalla Food and Drug Administration, ma è distribuito gratuitamente dai Centers for Disease Control and Prevention in via sperimentale ai 300mila cittadini che ogni anno vengono colpiti dalla malattia. Il New York Times riporta che Shkreli avrebbe detto agli investitori di KaloBios che se la società avesse ottenuto l’approvazione per il farmaco negli Usa, avrebbe potuto imporre un prezzo più alto, tra 60mila e i 100mila dollari a ciclo. In questo momento negli Stati Uniti si è registrato un incremento del Morbo di Chagas, di cui si parla sempre di più. Circostanza che non deve essere sfuggita a Shkreli, che ha calcolato che presto tra 3mila e 7mila persone l’anno avranno bisogno in futuro di un trattamento per l’infezione in Usa.  Tant'è che in un tweet del 12 dicembre riporta un articolo sulla diffusione della malatti e scrive: "Chagas: possiamo fermarlo insieme".

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