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Saccomanni: “Pronti a vendere Enel, Eni e Finmeccanica per fare cassa”

In un’intervista a Bloomberg da Mosca, dove si trova per il G20 dei ministri finanziari, Saccomanni ha dichiarato che si sta prendendo in considerazione l’ipotesi di vendita di quote di società pubbliche o usare gli asset come collaterali. L’obiettivo è ridurre il debito pubblico.
A cura di Biagio Chiariello
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Ridurre il debito pubblico attraverso la vendita di alcune quote delle grandi aziende a partecipazione statale. Non è certo la prima volta che se ne parla e la nuova apertura arriva oggi da Fabrizio Saccomanni, che intervistato da Bloomberg  spiega che non è escluso che il Ministero dell'Economia possa cedere quote di società pubbliche – incluse Eni, Enel e Finmeccanica – per fare cassa: "Queste società sono profittevoli e danno dividendi al Tesoro, quindi dobbiamo considerare anche la possibilità di utilizzarle come collaterale per gli schemi di riduzione del debito pubblico su cui stiamo ragionando. Ci sono – ha aggiunto Saccomanni nell'intervista televisiva a margine dei lavori del G20 di Mosca – una serie di ipotesi che stiamo prendendo in considerazione". In tal senso, afferma di sperare "che prima della fine dell'anno possiamo avere chiara quale sia la nostra visione per una strategia compressiva per uno schema che consenta l'accelerazione della riduzione del debito". Poi a stretto giro arriva anche la precisazione del portavoce del ministro, Roberto Basso: "Il governo intende valorizzare i propri asset e quindi non esclude in futuro un piano di valorizzazioni che include le partecipazioni delle quale è in possesso".

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