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Il Papa sotto la pioggia di Roma: “Prego per le vittime di Lampedusa”

Prima dell’udienza generale il Pontefice ha fatto il consueto giro tra i fedeli a bordo della jeep scoperta rifiutando di ripararsi con l’ombrello. Nonostante il maltempo Bergoglio non ha voluto sottrarsi all’abbraccio dei pellegrini.
A cura di Susanna Picone
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Udienza generale sotto una pioggia battente per Papa Francesco che incurante del maltempo non si è sottratto nemmeno oggi all’abbraccio dei circa 100mila fedeli giunti in Piazza San Pietro a Roma. Come sempre, prima dell’udienza generale, il Papa ha fatto un giro nella piazza a bordo della sua jeep scoperta e ha rifiutato di ripararsi dalla pioggia con l’ombrello tanto che, al termine del giro, la sua veste era molto bagnata. Prima di iniziare l’udienza si è dunque asciugato il volto con un fazzoletto che gli era stato portato dai suoi collaboratori. E anche nel corso dell’udienza odierna Papa Francesco ha voluto rivolgere un pensiero a una preghiera agli immigrati e ai morti di Lampedusa. “Un abbraccio a tutti gli immigrati”, recitava uno striscione che il Papa ha letto con soddisfazione. Inoltre Bergoglio ha detto di voler salutare con speciale affetto “i vescovi della Chiesa di tradizione alessandrina di Etiopia ed Eritrea, ai quali sono particolarmente vicino nella preghiera e nel dolore per tanti figli della loro terra che hanno perso la vita nella tragedia di Lampedusa”.

La Chiesa come una grande orchestra – Ai fedeli Francesco ha chiesto di pregare poi per la pace in Siria, in Iraq, in Egitto, in Libano e nella Terra Santa: “Pregate affinché la luce di Cristo arrivi a ogni cuore e in ogni luogo, fino ai confini della Terra”, così rivolgendosi alla piazza. Come spesso accade il Papa ha anche fatto delle domande alla folla di Roma: “Nelle nostre comunità viviamo l’armonia o litighiamo tra noi? Se ci sono chiacchiere – ha spiegato – non è armonia, è lotta. La Chiesa invece è armonia di tutti, mai chiacchierare, mai litigare”. Il Papa ha inoltre parlato di una Chiesa che è universale “perché sparsa in tutto il mondo e annuncia a ognuno il Vangelo della salvezza, e non è gruppo di elite, non riguarda solo alcuni ma la totalità del genere umano”. Una Chiesa che Francesco ha paragonato a una “orchestra composta da tanti strumenti diversi che suonano in armonia”.

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