Lo studente venditore di merendine cambia scuola: “Non farò lavori socialmente utili”
Dopo la sospensione, le protese, i ricorsi e le giustificazioni, si arrende il giovane studente di Moncalieri, nel Torinese, salito alla ribalta per la sua attività di venditore di merendine durante l'intervallo a scuola. Il 17enne infatti avrebbe deciso definitivamente di cambiare scuola accusando l'istituto di discriminazione nei suoi confronti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l'obbligo dei servizi socialmente utili imposto dall'istituto per scontare la sua sospensione di 15 giorni dalle lezioni. "Vogliono mandarmi a i lavori socialmente utili come un criminale" ha accusato il ragazzino, spiegando: "Dopo tutte queste pressioni sto pensando di cambiare scuola".
Al suo fianco ha trovato il padre che ha detto di non voler mandare suo figlio a lavorare tra il mercato della frutta e la distribuzione della spesa agli indigenti. "Non è mica uno spacciatore", ha spiegato il genitore dicendo stop alle ore di volontariato che il figlio avrebbe dovuto svolgere nell'associazione scelta dal preside. "Questo percorso è stato costruito con attenzione, il preside ha chiesto che i 15 giorni non fossero consecutivi, per non far restare lo studente troppo indietro e si è optato per due mattine la settimana l’associazione ha costruito un calendario accurato dei giorni e dei volontari che avrebbero affiancato il ragazzo. E il padre ha sottoscritto l’accordo" spiegano dalla struttura. "Il preside non mi ha coinvolto nella scelta. Mi aspettavo una punizione diversa" ribatte però il padre, aggiungendo: "Vedo mio figlio messo a rischio nella scelta del preside. Mi spiace che abbandoni ma temo vogliano far di tutto per bocciarlo e allora è meglio cambiare".