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Le sofferenze inflitte ai bambini in Siria: “Torturati e usati come scudi umani”

Non c’è fine all’orrore in Siria. Un rapporto delle Nazioni Unite riferisce come le forze del presidente Assad costringano i bambini a salire sui carri armati per usarli come “deterrente” per i ribelli. “Non ho mai visto tanta crudeltà contro i più piccoli come in questo paese” dice la rappresentante Onu.
A cura di Biagio Chiariello
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Le sofferenze inflitta ai bambini in Siria Torturati e usati come scudi umani

Bambini feriti, uccisi, molestati sessualmente, utilizzati come «scudi umani» nel conflitto in corso in Siria, da parte delle forze armate fedeli al presidente Bashar al-Assad. E' quanto emerge  da un rapporto delle Nazioni Unite che rivela come alcuni bambini siano stati costretti a salire sui carri armati per essere utilizzati come “deterrente” per i ribelli, costretti così a fermare eventuali attacchi.  Il rappresentante speciale al Palazzo di Vetro per i Bambini e i Conflitti Armati, Radhika Coomaraswamy, ha rivelato alla ’Bbc’ di essere stata testimone di fatti «orribili» e di non aver «mai visto una situazione simile nella quale i bambini venissero trattati allo stesso modo».Il rapporto, che copre il periodo fino al aprile 2012, si riferisce ai bambini di età compresa tra gli 8 e 13 anni. Secondo le stime delle associazioni a tutela dei diritti umani sono ormai circa 1.200 i bimbi morti nei 15 mesi di rivolta contro il governo di Damasco.

Abbiamo assistito ad episodi in cui ai bambini veniva fatte cose raccapriccianti, cose che di solito non si verificano in aree di conflitto. Spesso può accadere che i minori vengano uccisi dal fuoco incrociato, ma in torturali o metterli sui carri armati, usarli come scudi o compiere esecuzioni sommarie. No, queste sono cose non accadono in guerra. »

Nel rapporto dell'Onu  si fa riferimento anche al racconto di «molti ex soldati che hanno assistito ad attacchi in zone civili, dove hanno visto uccidere e mutilare i bambini, bambini anche molto piccoli». Radhika Coomaraswamy spiega di aver avuto testimonianze dagli stessi bambini «messi sui tank e usati come scudi umani in modo che i ribelli non potessero fare fuoco contro di loro». Le Nazioni Unite citano n particolare l’attacco dell’esercito siriano al villaggio di Ayn al-Arouz, nella provincia settentrionale di Idlib, dello scorso 9 marzo. In quell'occasione, diversi bambini sono stati prelevati dalle loro abitazioni e  «posizionati come scudi umani davanti ai finestrini degli autobus che portavano i militari nel villaggio».

Ma la rappresentante delle Nazioni Unite punta il dito anche contro l’Esercito libero siriano (Els), i soldati disertori dell'opposizione. «Per la prima volta – ha affermato – abbiamo sentito di bambini reclutati dall’Els per il fronte». Nel rapporto si parla anche di bambini picchiati, bendati, sottoposti a situazioni di stress, segnati da bruciature di sigarette e, in un caso, torturati con scosse elettriche durante gli interrogatori.

Nel frattempo non si ferma il «massacro» in Siria. Nonostante tutti gli sforzi diplomatici a livello internazionali (un team di osservatori militari dell'Onu è attualmente nel Paese, come parte del progetto di pace firmato da Kofi Annan, la Lega Araba e le stesse Nazioni Unite), gli attivisti riferiscono che più di 100 persone sono state uccise ieri in tutto la Siria, con le perdite più pesanti nel nord della provincia di Idlib. Il regime del presidente Bashar al-Assad ha preso di mira intenzionalmente la popolazione civile, mentre il governo accusa le «bande armate» dei ribelli.

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