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Le cene a casa di Berlusconi erano un puttanaio, parola di Melania Tumini (AUDIO)

Melania Tumini l’amica della Minetti invitata ad una serata a casa di Silvio Berlusconi rimane sorpresa e disgustata da ciò che ha visto definendolo, in una telefonata col padre, “un puttanaio”.
A cura di Antonio Palma
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Le cene a casa di Silvio erano un puttanaio, parola di Melania Tumini

Melania Tumini l’amica della Minetti, testimone nel processo Ruby, invitata ad una delle “cene eleganti” a casa di Silvio Berlusconi definisce le serate in villa dell'ex Premier un “puttanaio”. In una delle intercettazioni al telefono con il padre la ragazza definisce di “una tristezza infinita” le scene a cui ha assistito la sera prima alla cena, spiegando al genitore i fatti avvenuti dopo che questo la telefona preoccupato di un suo messaggio in cui aveva definito allucinante la serata. Tumini è disgustata soprattutto per il fatto che il tutto avveniva non in privato, anche se ad esplicita domanda del padre tende a precisare che non ha assistito a un orgia anche se “gli approcci erano quelli”. La ragazza parla di una ventina di ragazze che avevano questi approcci direttamente col Premier in una serata in cui c’erano anche altre persone che l’hanno “delusa perché persone di rilievo”. La ragazza, stupita per l’assenza di controlli, racconta poi di essere arrivata alla residenza di Berlusconi con un auto privata e fatta entrare dal cancello principale. La ragazza dice che l’ex Premier è comunque abituato “alla disponibilità di tutti e tutte” ed infine rivela che in quel contesto le ragazze possono avere solo quel ruolo e che per questo motivo ha chiesto alla Minetti perché l’avesse invitata, ricevendo come risposta “ci sono serata in cui gli va di far festa e quindi via, mentre ci sono serate in cui si è in quattro e quindi si prende una diversa piega”.

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