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La protesta estrema del Cam: opere d’arte al rogo a Casoria [VIDEO]

E’ un sacrificio “contro l’indifferenza delle istituzioni” quello che il direttore del museo di arte contemporanea nell’hinterland napoletano ha messo in atto ieri. Un gesto discutibile che si ripeterà ogni giorno, appoggiato, però, dagli stessi autori delle tele.
A cura di Biagio Chiariello
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La protesta estrema del Cam opere d arte al rogo a Casoria

Un sacrificio contro l’indifferenza delle istituzioni. Viene così motivata la discutibile protesta messa in atto ieri pomeriggio dal fondatore e direttore del CAM (Contemporary Art Museum) di Casoria, in provincia di Napoli. «Dopo aver atteso tutto il giorno un cenno da parte delle istituzioni», Antonio Manfredi ha dato alle fiamme, nei pressi dell'ingresso del museo di arte contemporanea, l'opera dell'artista francese Severine Bourguignon. Un'iniziativa forte quella di Manfredi, annunciata già da oltre un mese. All'inizio di marzo, il direttore del CAM aveva fatto sapere di voler lanciare «un monito alle istituzioni politiche affinché si facciano carico delle difficoltà dell'arte e della cultura in generale». In quell'occasione tutte le opere erano state coperte da drappi bianchi e sostituite da fotocopie che le riproducevano.

Una trovata provocatoria a cui ieri ha fatto seguito il gesto estremo: «dal 17 aprile (ieri, ndr) bruceremo un'opera ogni giorno – annunciava Manfredi il mese scorso – Abbiamo mille opere, quindi per mille giorni avremo la possibilità di lanciare un messaggio preciso alle istituzioni». E' stato di parola. Manfredi afferma che in ogni caso quelle opere andrebbero verso la distruzione. Il problema principale riguarda l'impossibilità di garantire gli standard minimi di conservazione, valorizzazione e promozione dei quadri e delle sculture «per mancanza di sostegno sociale, politico ed economico».

Il direttore del CAM promette di andare avanti nella protesta fin quando «il ministro Ornaghi e il presidente della Regione Caldoro non vedranno con i loro occhi, con una visita ufficiale, le condizioni difficili nelle quali questo museo è diventato un avamposto sociale oltre che culturale». E in ogni caso fino a quando non sarà attuata «un’azione concreta per salvaguardare questa realtà, attraverso l’individuazione da parte della Regione Campania di uno spazio consono alla collezione internazionale del CAM e di fondi adeguati alla sua gestione, noi continueremo a bruciare le opere della collezione permanente del museo CAM.».

Un gesto che non sarà piaciuto a tutti e che, in qualche modo, richiama i roghi dei libri messi in atto dai nazisti a Berlino. Tuttavia è stata la stessa autrice francese della tela bruciata ad appoggiare la disperata protesta del CAM, definendola una scelta "politica" e essenziale perché obbligata dalle circostanze. Oggi alle ore 18 in punto sarà date alle fiamme l' opera di Rosaria Matarese, un'artista napoletana.

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