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La Colombia approva i matrimoni gay e le adozioni da parte delle coppie omosessuali

Il paese sudamericano è il 23esimo al mondo ad approvare una legge sui matrimoni tra persone dello stesso sesso.
A cura di Davide Falcioni
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Con sei voti favorevoli e tre contrari la Corte Costituzionale della Colombia ha dato il suo via libera ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. I giudici si sono pronunciati ieri ed hanno quindi stabilito che le coppie gay e lesbiche possono convolare a nozze senza nessun impedimento formale.

Matrimoni gay: la Colombia è il 23esimo paese ad approvarli

La Colombia è dunque diventata il 23esimo paese del mondo ed il quarto in America Latina – dopo Argentina, Brasile e Uruguay – ad aver approvato i matrimoni egualitari. Attivisti e sostenitori del provvedimento legislativo avevano dalla loro parte anche il presidente del Paese Juan Manuel Santos, politico che, nei giorni scorsi, aveva dichiarato come negare alle coppie dello stesso sesso di sposarsi fosse decisamente discriminatorio. La sentenza – di importanza storica – arriva a cinque mesi di distanza dal via libera della Corte Costituzionale alle adozioni per le coppie gay. Cinque anni fa invece fu sempre la Corte Costituzionale a stabilire che due persone dello stesso sesso costituiscono una famiglia. I giudici invitarono il Parlamento a legiferare in materia.

In Colombia via libera anche alle adozioni dalle coppie omosessuali

Nello scorso novembre la Corte Costituzionale aveva approvato, dopo un acceso dibattito tra i giudici, la norma che legalizza le adozioni da parte di coppie omosessuali superando, in senso ancor più progressista, la precedente legge che consentiva solo la stpchild adoption, ovvero l'adozione del figlio biologico del partner: ricordiamo che in Italia questa parte era stata stralciata dalla recente approvazione del provvedimento sulle unioni civili. La legge colombiana è stata approvata anche grazie all'impegno del presidente Juan Manuel Santo, che per mesi si è speso affinché il Parlamento legiferasse in tal senso ignorando le critiche delle gerarchie ecclesiastiche.

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