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La Buona Scuola, a Bologna studenti e insegnanti in sciopero della fame per protesta

Insegnanti, studenti e sindacati in sciopero della fame a staffetta: “La scuola pubblica ha fame di uguaglianza, di risorse, di diritti, di ascolto”.
A cura di Davide Falcioni
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Malgrado siano ormai terminate le lezioni scolastiche gli studenti bolognesi continuano a mobilitarsi contro la riforma della scuola voluta dal governo: dopo la fiaccolata di venerdì, gli scioperi, le assemblee e la dura contestazione al ministro Giannini – costretta a lasciare la festa dell'Unità del Capoluogo emiliano – proseguono le protesta contro la Buona Scuola. Oltre al blocco degli scrutini è stato indetto uno sciopero della fame a staffetta che andrà avanti almeno una settimana, fino al voto in Senato. La manifestazione avrà luogo in via Castagnoli, nel cuore di Bologna, ai piedi dell'ufficio scolastico regionale, 24 ore al giorno.

Gli organizzatori della mobilitazione scrivono: "La scuola pubblica ha fame di uguaglianza, di risorse, di diritti, di ascolto". È inaccettabile, continuano i manifestanti, "che si voglia rifondare, fino a trasformare in una specie di negozio-farsa, la scuola che anche noi abbiamo frequentato e che ci ha resi cittadini e cittadine consapevoli dei nostri diritti, dei nostri doveri, delle nostre capacità". "Restando così la riforma proposta da Renzi è facile prevedere cosa accadrà da qui a pochi anni: prolifereranno le scuole private per chi potrà permettersele, fioriranno le scuole pubbliche di lusso nei quartieri bene delle città e si moltiplicheranno le scuole pubbliche senza risorse e senza speranza nei quartieri popolari e nelle periferie povere" proseguono studenti, docenti e sindacati, che dopo anni hanno costituito un fronte unico nella lotta contro l'ipotesi che si creino "scuole di serie A e scuole di serie B, scuole per la classe dirigente e scuole per le classi meno abbienti".

Gli organizzatori della protesta concludono: "Per noi sarà sciopero della fame a staffetta. Chiunque abbia a cuore le sorti della nostra scuola è invitato a partecipare, a mettere a disposizione un poco del suo tempo, a collaborare nel diffondere buona informazione insieme ai sani princìpi che la nostra Carta ci ha consegnato. Auspichiamo che altre città, altri comitati, altre associazioni, altri sindacati, altri coordinamenti possano o vogliano, là dove possibile, dare vita ad una iniziativa simile: che 100 città digiunino contro l'indigesta riforma Renzi".

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