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L’interrogatorio di Kabobo, l’omicida di Milano: “Io non dormo mai, ho fame”

L’uomo che ieri a Milano ha aggredito i passanti con spranga e piccone non avrebbe spiegato nulla nel corso del suo interrogatorio. Avrebbe pronunciato solo poche parole, neppure l’interprete riusciva a comprenderlo. Restano gravi due feriti.
A cura di Susanna Picone
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L’uomo che ieri a Milano ha aggredito i passanti con spranga e piccone non avrebbe spiegato nulla nel corso del suo interrogatorio. Avrebbe pronunciato solo poche parole, neppure l’interprete riusciva a comprenderlo. Restano gravi due feriti.

Secondo quanto racconta oggi Il Corriere della Sera, Mada Kabobo non avrebbe spiegato nulla nel corso del suo interrogatorio a Milano. Il ghanese di 31 anni che ieri mattina è sceso in strada a Niguarda e ha colpito violentemente con una spranga e con un piccone dei passanti indifesi – uccidendone uno – avrebbe pronunciato solo alcune frasi sconnesse. Frasi pronunciato in un italiano e un inglese difficili da decifrare così non sarebbe stato facile capire ciò che ha detto nella sua lingua. Anche l’interprete avrebbe avuto non poche difficoltà di comprensione. Più che un interrogatorio, insomma, sarebbe stato un delirio. A chi gli chiedeva dove avesse dormito la notte del delitto e quelle precedenti lui avrebbe risposto che non dorme, che non dorme mai. E poi, tra i silenzi, avrebbe ripetuto più volte di avere fame.

Intanto restano gravi due dei feriti dal ghanese: un pensionato di 64 anni, colpito alle spalle dal killer, è in coma. Il giovane di 20 anni è stato già sottoposto a diversi interventi chirurgici. Kabobo lo ha colpito al cranio, la prognosi per lui resta riservata. Un’altra delle sue vittime, un 50enne, è stato dimesso questa mattina dal Niguarda di Milano dove era stato ricoverato nel Pronto Soccorso con una diagnosi di trauma cranico e facciale e diverse fratture. L’ospedale, dopo un periodo di osservazione, ha giudicato buone le sue condizioni. Sul fronte delle indagini i carabinieri hanno stabilito che le prime due aggressioni sono state compiute con una spranga di ferro e non con un piccone. Sia la spranga che il piccone sono nelle mani degli investigatori.

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