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I tartassati da Equitalia: scontri, suicidi e disperazione [REPORTAGE]

Cartelle esattoriali con interessi altissimi, imprenditori sull’orlo del fallimento che si suicidano a ritmi allarmanti, un’intera Regione stretta nella morsa della disoccupazione. La rabbia della popolazione contro Equitalia produce scontri, oppure attentati. Dopo le botte, però, rimane soltanto la disperazione.
A cura di Alessio Viscardi
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Scontri davanti alla sede di Equitalia a Napoli

Prima le bombe carta, poi i suicidi, in fine gli scontri davanti alla sede di Equitalia. Ecco cosa accade a Napoli, una città strozzata dalla morsa della disoccupazione e dove in molti, troppi, si trovano nella casella postale una cartella proveniente dalla società per azioni di riscossione debiti che agisce per contro dello stato. Equitalia, un nome che incute terrore, così come ci raccontano i membri dell'Unione Sindacati di Base rimasti davanti alla sede di Corso Meridionale a Napoli, dopo che un drappello di un centinaio tra studenti e attivisti dei centri sociali -radunati fin dalla mattina per protestare contro l'ondata di suicidi tra imprenditori e disoccupati debitori– è arrivato allo scontro fisico con la polizia in assetto antisommossa. Prima una carica per disperdere i manifestanti, poi un fitto lancio di uova, pietre e bottiglie. La tensione è durata poco, la disperazione molto più a lungo.

"Per una multa da 36 euro mi sono ritrovato a pagare più di quattrocento euro" ci racconta un pensionato che stamattina si era avviato verso la sede di Corso Meridionale per discutere della propria situazione debitoria, trovandola chiusa dopo gli scontri tra polizia e manifestanti. "Volevamo che abbassassero le sarracinesche in segno di lutto, dopo l'ennesimo suicidio avvenuto ieri a Pompei -dove un imprenditore si è tolto la vita a causa dell'impossibilità di onorare le esose cartelle di Equitalia" ci raccontano i responsabili dell'Usb.

"Mi sono trovato la casa pignorata per una cartella da mille euro" urla ai microfoni delle telecamere accorse per la protesta un uomo, che stringe in mano le carte dei suoi debiti. "Sono peggio degli strozzini" ci dice il responsabile dell'Usb Campania,  mentre un altro manifestante denuncia: "Noi italiani siamo pecore, dobbiamo ribellarci". Tra la folla, c'è anche un anziano che da tre anni deve ricevere un rimborso da parte di Equitalia: "Quando dovevo pagare io a loro, i solleciti erano continui. Ora che devono restituirmi i miei soldi, mi rimpallano costantemente da un ufficio all'altro". Chi sono le vittime, i tartassati di Equitalia? Lo abbiamo chiesto ai rappresentanti del Comitato di protesta: "Si tratta soprattutto di lavoratori in cassaintegrazione, non evasori fiscali".

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