36 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Grasso risponde su Ingroia: “Non ho litigato con nessuno, ma sono stato aggredito”

Il dimissionario Procuratore nazionale antimafia e candidato con il Pd alle elezioni, chiude le polemiche con l’ex collega ricordando che si deve collaborare insieme contro la mafia mettendo da parte “le piccole beghe di quartiere”.
A cura di Antonio Palma
36 CONDIVISIONI
Pietro Grasso

“Io non sto litigando con nessuno, semmai, ho subito un'aggressione” con queste parole Piero Grasso vuole tirarsi fuori dall’idea di una campagna elettorale che riporti in auge i vecchi dissapori all’interno della magistratura antimafia soprattutto dopo l'entrata in politica anche del Pm palermitano Antonio Ingroia . L’ormai ex procuratore antimafia passato al Partito Democratico durante un’intervista a Repubblica ha rivendicato di aver accettato di candidarsi per il Pd  per realizzare “progetti importanti e condivisi” che non presuppongono “attacchi e scontri scriteriati”. “E’ tempo di progettare e di ideare gli strumenti, le risorse umane e materiali per consentire ai magistrati e ai cittadini di combattere la mafia” ha dichiarato Grasso, auspicandosi di poter dialogare su questo con l’ex collega “liberandosi dalle piccole beghe di quartiere”. L’ex magistrato ha ricordato nell’intervista di non aver mai attaccato Ingroia, anzi di aver “riconosciuto che è un collega valoroso, che abbiamo bisogno di schiene dritte”.

Non ho risparmiato critiche a Berlusconi – Grasso non ritiene di dover rispondere a chi lo accusa di essere riuscito a diventare procuratore perché gradito a Berlusconi come ha dichiarato Ingroia, ricordando di non aver mai beneficiato di favori. Pur non escludendo “che sia stata fatta una legge per escludere Caselli”, Grasso è sicuro che “non fu fatta per favorire me”. Il Procuratore chiude la polemica sul premio da concedere a Berlusconi, definendo le sue parole una battuta fatta in un “contesto scherzoso” e rivendica di aver più volte criticato le scelte fatte dal governo del Cavaliere su temi caldi, come il falso in bilancio, la corruzione o il riciclaggio. Grasso infine ha dichiarato di aver deciso di cambiare mestiere anche perché  il mandato in Dna sta per scadere e quindi la sua “possibilità di incidere sul piano antimafia è conclusa”, mentre in questo modo potrà dare il suo contributo sul versante della legislazione antimafia.

36 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views