video suggerito
video suggerito

Gentiloni: “No a equazioni improprie migrazione – terrorismo, lavoriamo sulla prevenzione”

Nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha parlato del fenomeno della radicalizzazione spiegando: “La minaccia non autorizza a fare equazioni improprie tra migrazione e terrorismo e la bussola su cui si muove il governo richiede politiche migratorie sempre più efficaci, che coniughino attività umanitaria e accoglienza, ma anche politiche di rigore e di efficacia nei rimpatri”.
A cura di Charlotte Matteini
113 CONDIVISIONI
Paolo Gentiloni a Bruxelles in conferenza stampa

Al termine di un incontro con la commissione sulla radicalizzazione in Italia, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha a lungo parlato del fenomeno ribadendo che il Paese ha messo in campo tutti gli strumenti necessari per combattere la radicalizzazione e arginare l'estremismo jihadista. "Uno dei risultati più importanti del lavoro della commissione è l'aver appurato che i percorsi di radicalizzazione si sviluppano soprattutto in alcuni luoghi, nelle carceri e nel web, più che in altri luoghi che abbiamo magari molto seguito negli scorsi anni o decenni. Non c’è un idealtipo uguale per ciascuno dei soggetti che si radicalizzano, sono situazioni molto diverse. Ma bisogna lavorare sulle carceri e sul web per la prevenzione", ha spiegato Gentiloni. "C’è una specificità italiana nei fenomeni di radicalizzazione e per certi versi è più rassicurante nel senso che le dimensioni numeriche della radicalizzazione sono minori che in altri Paesi. Ma il fatto di avere un numero minore di persone radicalizzate o foreign fighters non ci deve indurre a sottovalutare il fenomeno e la necessità di capirlo", ha aggiunto il presidente del Consiglio.

"La minaccia non autorizza a fare equazioni improprie tra migrazione e terrorismo e la bussola su cui si muove il governo richiede politiche migratorie sempre più efficaci, che coniughino attività umanitaria e accoglienza, ma anche politiche di rigore e di efficacia nei rimpatri. L'Italia sta facendo un grande sforzo sul contrasto alla radicalizzazione e alla minaccia terroristica e su questo fronte è necessario un impegno a medio termine assieme alle comunità islamiche, ingaggiandole in un’attività di prevenzione", ha sostenuto Gentiloni, sottolineando inoltre che il lavoro di contrasto alla radicalizzazione proseguirà nel corso dei mesi a seguire con l'intervento di alcuni esperti del settore e attraverso la collaborazione del ministro degli Interni Minniti.

"Ho incontrato con il ministro Minniti la Commissione di studio sul fenomeno della radicalizzazione e dell’estremismo jihadistaha che ha lavorato negli ultimi 4-5 mesi sulle forme di radicalizzazione nelle minoranze fondamentaliste islamiche. È un lavoro che proseguirà, perché quello che ho sottolineato nell’incontro con gli esperti che fanno parte di questo gruppo, è che l’esigenza del governo di comprendere sempre meglio le modalità e i percorsi della radicalizzazione per potersi meglio attivare per contrastarla, non si esaurisce oggi ma certamente ha bisogno di continuare. Mi fa molto piacere che gli esperti abbiano convenuto".

Salvini: "Gli immigrati condannati vanno espulsi"

In risposta alle dichiarazioni del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, il leader del Carroccio Matteo Salvini ha replicato su Facebook: "Quel genio di Gentiloni si è accorto che il terrorismo e l'estremismo islamico fanno proseliti fra i detenuti stranieri nelle carceri italiane. Bisogna mandare i condannati immigrati a scontare la pena nei loro Paesi! E per chi resta, come in Austria, lavoro obbligatorio. Io ci credo. #stopinvasione".

113 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views
Immagine

Iscriviti alla newsletter Evening Review.
Ricevi l'approfondimento sulle news più rilevanti del giorno

Proseguendo dichiari di aver letto e compreso l'informativa privacy