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Esodati: continua il pasticcio sui numeri, 65mila o 400mila?

Il Governo prepara il decreto per 65mila esodati, ma l’Inps inizialmente aveva calcolato ben altri numeri per poi tornare sui suoi passi e accogliere i criteri di calcolo del Ministero del lavoro.
A cura di Antonio Palma
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''Esodati'' maniEsodati: continua il pasticcio sui numeri, 65mila o 400mila?

Gli esodati sono 65mila, lo aveva garantito perentoriamente il Ministro del lavoro Fornero tranne poi fare un piccolo passo indietro e chiedere un tavolo tecnico per il riconteggio che ha confermato il numero, smentito però dai sindacati che parlano di 400mila lavoratori e dalla relazione dell'Inps che ha smentito i numeri del Ministero per poi ripensarci e dare ragione al Ministro. Ecco confezionato un altro dei pasticci della politica italiana nonostante i tecnici al Governo. Ad oggi le stime dei vari soggetti interessati continuano ad essere fortemente discordanti perché discordanti sono i criteri di inclusione ed esclusione della platea dei potenziali esodati.

Fornero ha imposto il numero dei 65mila e su quello ha preparato il decreto per sanare la posizione di quei lavoratori che a seguito delle riforme previdenziali e del lavoro si ritrovano senza uno né l'altro. E' di oggi però la notizia che l'Inps prima del varo del decreto aveva preparato una  relazione ben diversa da quella finale, che parlava di 390.200 esodati calcolati in base alle regole del decreto Salva Italia e del Milleproroghe e alle impostazioni normative e interpretative della Ragioneria generale dello Stato. La relazione finale e ufficiale però si accorda perfettamente con  quelli del governo facendo temere un aggiustamento dei numeri all'ultimo minuto.

A smentire ogni dubbio ci pensa il direttore generale dell'Inps, Mauro Nori, che conferma il numero di 65mila esodati per i prossimi 24 mesi calcolati, però, questa volta in base ai criteri molto più restrittivi imposti proprio dal Ministero del Lavoro e da quello dell’economia. Le diatribe su chi debba entrare nel conteggio e chi no sono tante e riguardano molte categorie di esodati o salvaguardati. Il Governo impone ad esempio che ad andare in pensione con le vecchie regole per il momento possano essere soltanto  coloro che maturano la decorrenza della pensione entro 24 mesi dall’entrata in vigore del Salva Italia e cioè con i requisiti entro maggio 2012 se autonomi e entro novembre 2012 se dipendenti.

Un altro problema è il numero di coloro che sono in mobilità, per i quali il nodo è se fissare al 4 dicembre la data entro la quale il lavoratore che potrà andare in pensione con le vecchie regole dovrà essere già uscito dal lavoro o potrà essere ancora in mobilità, fatto che altera fortemente il numero complessivo della platea interessata. Ad ogni modo di lavoratori esodati nei prossimi anni ce ne saranno sicuramente molti altri e sulla questione i sindacati non vogliono cedere, Cgil, Cisl e Uil hanno già annunciato nuove azioni di protesta nel caso il Governo non voglia prendere in considerazione ulteriori provvedimenti.

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