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“Chiesa e pedofilia? Sono i bambini che seducono i preti”

Il pensiero è stato espresso dal reverendo Benedict Groeschel nel corso di un’intervista televisiva, scatenando una vera e propria bufera negli Stati Uniti. Sarebbero i sacerdoti, soprattutto quelli più deboli, a finire preda di adolescenti in cerca di sesso.
A cura di Biagio Chiariello
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E' sempre un tema assai scottante quello dei preti pedofili. Lo è particolarmente quando la discussione è ripresa da un prelato, come è avvenuto qualche giorno fa con l'intervista rilasciata al National Catholic Register dal reverendo Benedict Groeschel, appartenente all'ordine dei frati francescani del Rinnovamento. Le parole del prete hanno fatto riesplodere la polemica negli Stati Uniti. Non poteva essere altrimenti, dal momento che padre Benedict ha detto che sono i ragazzini, spesso in cerca di sesso, a sedurre i preti. Da diversi anni, l'uomo di chiesa è a contatto con sacerdoti che si sono resi colpevoli di abusi sessuale. Alla domanda su come ha lavorato con queste persone, il religioso ha risposto così: «Supponiamo di trovarci di fronte un uomo in preda ad un forte esaurimento nervoso, e un ragazzo viene da lui. In molti casi casi, è il ragazzo -14enne, 16enne, 18enne -il seduttore». Per dare peso alle sue dichiarazioni, padre Benedict ha fatto riferimento alla vicenda di Jerry Sandusky, ex assistente allenatore di football americano della Pennsylvania State University, condannato per aver abusato sessualmente di 45 minori, definendo il pedofilo un «povero ragazzo» e puntando il dito, piuttosto, contro coloro che sapevano ma non hanno detto nulla per anni sul suo caso.

Secondo il reverendo americano, i preti pedofili coinvolti «nel loro primo reato, non dovrebbero andare in prigione perché la loro intenzione non era quella di commette un crimine».

Le parole di padre Benedict non sono passate inosservate. Immediate le scuse della NCR sul suo proprio ufficiale per la «pubblicazione senza chiarimenti dell'intervista a Padre Benedict Groeschel dalla quale sembra trasparire che il bambino sia in qualche modo responsabile degli abusi. Non c'è nulla di più lontano dalla realtà. Abbiamo fatto un errore a mandare in onda quel materiale editoriale e ce ne scusiamo». L'intervista è stata infatti rimossa dal sito. Anche l'Arcidiocesi di New York ha ripudiato i commenti del prelato, definendoli «semplicemente sbagliati», tramite un comunicato pubblicato sul proprio sito ufficiale. «L'abuso sessuale su un minore è un reato, e chi commette quel crimine merita di essere perseguito nella misura massima prevista dalla legge », ha aggiunto il portavoce dell'Arcidiocesi di New York, Joseph Zwilling. Alla fine sono arrivate le scuse anche dello stesso padre Benedict:  «Non ho intenzione di dare la colpa alla vittima. Un sacerdote (o chiunque altro) che abusa di un minore fa sempre una cosa sbagliata ed è sempre responsabile. La mia mente e il mio modo di esprimermi non sono più lucidi come quelli di una volta. Ho trascorso la mia vita cercando di aiutare gli altri il più possibile. Sono profondamente dispiaciuto del male che ho causato a chiunque».

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