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Ambiente, colpo di mano di Clini: per le PMI calano i controlli per i prossimi 15 anni

Angelo Bonelli, candidato di Rivoluzione Civile, accusa il ministro dell’Ambiente: “E’ un tana libera tutti per chi inquina, un regalo elettorale per un sistema produttivo che lo stava aspettando con ansia”.
A cura di Davide Falcioni
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Camera - decreto ilva

Quando manca meno di una settimana al voto, il ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha voluto dare un ultimo "colpo di mano". Venerdì infatti, in consiglio dei ministri, ha fatto approvare il decreto che istituisce la nuova Autorizzazione unica ambientale (Aua) per le Piccole e medie imprese, che ingloba una serie di adempimenti burocratici in vigore fino ad oggi. Apparentemente una norma che intende semplificare, ma se si va a guardare nei dettagli ci sono provvedimenti piuttosto imbarazzanti. A denunciarli è stato Angelo Bonelli, candidato di Rivoluzione Civile: "Più che una semplificazione – ha denunciato – è un tana libera tutti per chi inquina, un regalo elettorale per un sistema produttivo che lo stava aspettando con ansia: l’interesse dell’impresa a risparmiare tempo e denaro è prevalente rispetto alla tutela dell’ambiente e della salute". A scanso di equivoci, va sottolineato che le Piccole e medie imprese rappresentano circa l'80% del totale

Ma quali sono gli aspetti più preoccupanti della norma? Innanzitutto l'articolo 3, che prevede il triplo del tempo per ottenere questa autorizzazione, passando dagli attuali 5 anni a 15. In questa enorme lasso di tempo si penserà che verranno fatti controlli a tappeto: e invece no, perché proprio l'articolo 9 spiega che ci sarà solo un monitoraggio annuale sull'attuazione della nuova Aua. Controlli e sanzioni? Non ci sono. Il governo ammette nella sua relazione che entrambi gli erano stati richiesti dalle Regioni, ma non si può perché ci si è dimenticati di inserirli nel dl Semplificazioni e quindi il regolamento non li può creare dal nulla. In questo modo inceneritori, discariche, fonderie e industrie chimiche potranno praticamente fare il bello e il cattivo tempo. A confermarlo è la cancellazione della prima stesura del decreto legge, che escludeva dalla semplificazione "scarichi di sostanze pericolose”, “emissione di sostanze cancerogene, tossiche per la riproduzione o mutagene o di sostanze di tossicità e cumulabilità particolarmente elevate”. Questo passaggio è stato cancellato con un tratto di penna.

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