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Virus Zika, un caso anche in Danimarca: ed ora è allarme neonati

Un altro caso del virus individuato in Europa, in Danimarca: si tratta, di un cittadino danese che aveva viaggiato in Centro e Sud America. in Brasile e in altri Paesi del Continente si segnala un netto aumento delle nascite di bambini affetti da microcefalia. Ma l’Oms prova a rassicurare.
A cura di Biagio Chiariello
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Dopo i tre segnalati la scorsa settimana dal servizio sanitario britannico, c’è un nuovo caso di virus Zika individuato in Europa. Arriva dalla Danimarca, come riferisce l'agenzia Ritzau, che cita le autorità sanitarie di Aarhus. Si tratterebbe di un cittadino danese risultato positivo al test dopo essere stato di recente nell'America centrale e meridionale, dove il virus è endemico. Nei giorni scorsi, Zika aveva fatto il proprio esordio anche in Italia, come aveva confermato all’Ansa, il direttore scientifico dell'Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani, Giuseppe Ippolito, spiegando che si tratta "di quattro italiani che rientravano dal Brasile ed i casi si riferiscono alla primavera 2015. Tre pazienti sono stati trattati allo Spallanzani di Roma ed uno a Firenze. Attualmente, stanno bene". Casi, comunque, tutti risolti positivamente. Altri due casi sarebbero stati segnalati in Spagna, lo stesso dicasi per gli Stati Uniti, dove un bimbo sarebbe nato con microcefalia.

Allarme Zika, l'Oms rassicura

Va detto che il virus è sicuramente meno letale del temutissimo Ebola, ma la preoccupazione delle autorità sanitarie mondiali per il diffondersi da Zika resta molto alta. Se da una parte il ministro della Salute brasiliano, Marcelo Castro, ha sottolineato che il Paese “sta perdendo la battaglia contro il virus Zika”, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ribatte prontamente: “non è così”. Il portavoce dell'Organizzazione mondiale della Salute, Christian Lindmeier evidenzia “che se la realtà fosse questa potremmo abbandonare tutto, ma non è così”. Gli epidemiologi tranquillizzano il Vecchio Continente, sottolineando  che il nuovo patogeno (della famiglia Flavivirus), si trasmette con le punture di zanzare infette del genere Aedes, che non sono presenti in Europa. Inoltre non ci sono evidenze di trasmissione da uomo a uomo.

La diffusione del virus in America Latina

La preoccupazione principale delle autorità sanitarie mondiali riguarda principalmente il fatto che Zika sembra colpire in maniera grave i feti nel grembo di donne infettate: ad oggi sono circa 4mila in Brasile i neonati affetti da microcefalia, nati da donne che erano state infettate dal virus, ed i casi di infezione, come in tutta l'America Latina (22 ad oggi i Paesi colpiti), sono in aumento. Ieri l’isola caraibica di Portorico ha comunicato di avere rilevato 19 casi, l’Ecuador 17, e la Colombia ha decretato il primo livello di allerta con la previsione di 600.000 casi di infezione per il 2016.

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