27 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Vibo Valentia, non vuole a casa i figli della compagna: la sequestra e picchia per ore

Tre fratelli sono stati arrestati tra Vibo Valentia e Bologna con le accuse di sequestro di persona, lesioni e maltrattamenti in famiglia. Avrebbero portato in un magazzino, legato e picchiato brutalmente la compagna del maggiore dei tre fratelli. Il movente da ricondurre alla contrarietà della famiglia dell’uomo ad avere in casa i figli della vittima.
A cura di Susanna Picone
27 CONDIVISIONI
Immagine

Non voleva, come tutta la sua famiglia, che la convivente portasse a casa i due figli avuti da precedenti relazioni e per questo, in seguito a una accesa discussione, con l’aiuto dei suoi fratelli avrebbe sequestrato la donna per poi costringerla a subire una violenza inaudita. Arriva da Vibo Valentia una brutta storia che vede protagonista una donna di quaranta anni, i suoi figli e la famiglia del suo compagno. Le violenze risalgono ad alcuni giorni fa ma oggi sono scattati tre arresti. I carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia in esecuzione di un'ordinanza del gip hanno fermato il compagno della vittima, il quarantasettenne Leoluca Lo Bianco, e i fratelli Antonio e Salvatore di quarantuno e trentasei anni. Gli arresti sono stati compiuti tra Vibo Valentina e Bologna, dove Salvatore Lo Bianco – medico nella farmacia dell’ospedale – era tornato dopo il sequestro avvenuto in Calabria. I tre fratelli sono accusati di sequestro di persona, lesioni e maltrattamenti in famiglia.

A chiamare i carabinieri il figlio della donna – Secondo l'accusa, il 22 settembre scorso la vittima era in auto col compagno e i due avrebbero avuto una discussione dopo una telefonata del figlio ventenne di lei. A quel punto la donna sarebbe stata portata in un magazzino, legata e picchiata con calci pugni e tavole di legno. I tre uomini l’avrebbero costretta a restare lì senza cibo né acqua per ore. Solo il pomeriggio successivo è stata liberata da Leoluca Lo Bianco, che, spaventato da una telefonata dei carabinieri ai quali si era rivolto il figlio della donna, aveva deciso di liberare la convivente e portarla in ospedale. L’uomo ai carabinieri aveva spiegato che, dopo la loro telefonata, si era messo alla ricerca della compagna e l’aveva ritrovata per strada in stato di semi coscienza, con evidenti ecchimosi sul volto. Visitata in ospedale, la vittima presentava tumefazioni e lividi sparsi su tutto il corpo, aveva profondi solchi sui polsi e sulle caviglie quali evidenti segni di legatura ed era scalza.

27 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views