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Vibo Valentia, 11enne costretta a vivere in una casa sommersa da escrementi e rifiuti

I vicini avevano chiamato i carabinieri allarmati da uno strano e persistente cattivo odore proveniente da quell’abitazione. Quando i militari hanno bussato alla porta hanno scoperto che In casa tutti gli arredamenti erano coperti di spazzatura e le camere da letto erano usate come depositi di rifiuti.
A cura di Antonio Palma
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Quando i carabinieri hanno bussato alla porta di casa dopo una segnalazione di alcuni vicini, non credevano ai loro occhi: in quell'abitazione una ragazzina di 11 anni era costretta a vivere letteralmente tra una montagna di escrementi e rifiuti che riempivano ogni stanza e mobile. È l'incredibile scoperta avvenuta nelle scorse ore in una casa di Filogaso, paesino della provincia di Vibo Valentia, in Calabria. Ad allertare i militari della Stazione di Maierato erano stati vicini, allarmati da uno strano e persistente cattivo odore proveniente da quell'abitazione. Nell'immobile vivevano una 32enne la figlia di 11 anni in condizioni raccapriccianti.

Insieme agli ispettori dell’Asp di Vibo valentia fatti arrivare sul posto, i carabinieri  hanno constatato che la casa non solo era senza illuminazione e con i servizi igienici pieni di escrementi e rifiuti,  ma il pavimento era impregnato da sporcizia, tutti gli arredamenti erano coperti di spazzatura e le camere da letto erano usate come depositi di rifiuti. Per questo la mamma della piccola è stata denunciata alla Procura della Repubblica per maltrattamenti contro i familiari e violazione degli obblighi di assistenza familiare, mentre l'11enne, per ordine del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, è stata allontanata e affidata a un familiare. Per ripristinare l'abitazione  intanto è stato richiesto l’intervento di personale specializzato per la disinfestazione ed il ripristino dei luoghi.

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"Ho appreso dagli inquirenti che il quadro presentatosi ai loro occhi, nell’abitazione di Filogaso (VV) in cui una bimba undicenne era costretta a vivere con la madre, va ben oltre l’immaginario, al punto che un deposito di rifiuti risulterebbe più salubre. La bambina però risulta frequentante regolarmente le lezioni a scuola con qualche assenza di ordinaria amministrazione, curata nell'aspetto e brillante nel risultato. Anche i più stretti familiari, dediti alla cura della madre e della piccolina, erano all'oscuro di tutto, così come gli abitanti del piccolo centro vibonese, che considerata la giovialità sociale della donna niente mai hanno sospettato" ha dichiarato il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria, concludendo: "È evidente che ci troviamo al cospetto di un disagio psicosociale tipico del tempo che ci è dato da vivere, ben mascherato e che però deve indurci a riflettere. Dietro sorrisi di circostanza e atteggiamenti sociali apparentemente normali, molto spesso si celano sofferenze che non dovrebbero sfuggirci, con bambini loro malgrado implicati (…) La società, in ogni sua componente, deve prestare sempre maggiore attenzione ai bambini, deve occuparsi di loro più in profondità, al minimo dubbio deve innescare meccanismi di solidarietà, di reciprocità, tendenti solo a sincerarsi che ogni cosa è al proprio posto, segnalando con fiducia alle istituzioni preposte eventuali sospetti".

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