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Verona, madre e bimba sparite: “Il figlio le ha uccise, fatte a pezzi e gettate nel fiume”

E’ finito come nel peggiore degli incubi, il giallo nel Veronese della scomparsa di madre e figlia (41 e 11 anni) entrambe romene, ma da anni residenti in Italia. A ucciderle, dopo l’ennesimo litigio, sarebbe stato l’altro figlio. L’uomo ha confessato agli inquirenti.
A cura di Biagio Chiariello
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Update 14:50Iniziano a emergere i primi particolari della confessione di Andrei Filip, colpevole di aver brutalmente ucciso la madre e la sorellina. L'uomo ha raccontato agli inquirenti di aver "tagliato la testa alla madre" – circostanza in realtà non vera, poiché la donna è stata in realtà accoltellata alla gola. Durante la confessione, a quanto si apprende, Filip non avrebbe mostrato segni di pentimento. Insieme agli inquirenti ha ricostruito i momenti dell'assassinio della madre e della sorellina. Una volta uccisa la donna, al primo piano della casa di Albaredo d'Adige, il giovane è sceso al piano terra, dove ha trovato la sorellastra che avendo sentito le grida ha chiesto cosa fosse successo. Filip l'ha portata al piano superiore e l'ha strangolata. La prima cosa che il giovane ha fatto dopo il duplice omicidio è stata andare a prelevare 200 euro con il bancomat della madre. Ha fatto poi altri tre tentativi di prelievo, non andati in porto perché era stato superato il limite giornaliero. Rientrato a casa, Andrei ha fatto a pezzi con un grosso coltello i corpi della madre e della sorellina e li ha riposti in tre borse che ha poi gettato nell'Adige dal ponte che collega Albaredo a Ronco. L'operazione è stata completata facendo tre viaggi a piedi. Rincasato,  il ragazzo ha pulito tutto con uno straccio e un secchio. L'indomani si è fatto accompagnare da un amico a San Bonifacio (Verona) dove ha preso un pullman per la Romania per andare a trovare il padre, da tempo separato. Circa il movente del tragico gesto, sono emersi rapporti tesi tra il ragazzo e la madre nell'ultimo periodo. La donna avrebbe più volte sollecitato il figlio ad andarsene di casa. Le discussioni si erano fatte sempre più frequenti, fino a una – piuttosto violenta – avvenuta lo scorso 10 febbraio. Tre giorni dopo, al termine di una cena in casa con alcuni ospiti, la donna ha chiesto nuovamente al figlio di lasciare l'abitazione. Andrei ha quindi preso un coltello e l'ha uccisa.

Al culmine di una violenta lite, avrebbe ucciso la madre e la sorellina, entrambe di origine romena, di 41 e 11 anni, ne avrebbe fatto a pezzi i corpi, per poi gettarli in acqua. La storia delle due donne scomparse sabato scorso a Ronco all'Adige, in provincia di Verona, si conclude nella maniera più orrenda possibile. Come scrive oggi L’Arena, ad ammazzarle sarebbe stato Andrei Filip: il romeno a lungo interrogato dai carabinieri di Verona, ha confessato durante la notte il duplice omicidio. Di Mirela Balan, badante romena, e della sua bambina, si erano perse le tracce da una settimana esatta, dopo la pubblicazione di alcuni post su Facebook  da parte della donna e un sms alla padrona di casa dove abita.  Fino al pomeriggio di sabato 13 febbraio, Mirella era certamente ancora viva. Era collegata al suo profilo FB. Scriveva alcune frasi. Non molto felici: “Quelli che dovrebbero starti vicino sono quelli che ti feriscono di più”, il suo ultimo post. Erano le 17.31. Qualcosa deve essere accaduto nelle ore successive.

Il duplice omicidio di Ronco all'Adige (Verona)

Andrei Filip era tornato in Romania quasi in coincidenza con la scomparsa della madre e della sorella. Su di lui si erano concentrate subito le attenzioni degli investigatori. L’uomo, fatto tornare in Italia, è stato messo alle strette dai carabinieri e dal magistrato. E alla fina ha ammesso il duplice omicidio. Ha raccontato dell'ennesima litigio con la madre, che lo avrebbe voluto allontanare da casa.  Avrebbe quindi ucciso la madre sotto gli occhi della sorellina, a cui avrebbe riservato lo stesso destino, forse per eliminare una testimone scomoda. I loro corpi sarebbero quindi stati smembrati, rinchiusi in dei sacchi e buttati nel fiume. I resti delle due donne ora saranno recuperati dai sommozzatori dei nuclei subacquei dei carabinieri di Genova nelle acque dell’Adige.  C’è una drammatica coincidenza: a circa una cinquantina di chilometri, nelle acque del fiume Brenta, si concentrano le ricerche del corpo di Isabella Noventa, la 55enne uccisa nel padovano.

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