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Vaticano, dopo Papa Francesco anche i monsignori abbandonano le auto di lusso

Quante volte, nel corso del suo pontificato, Bergoglio ha espresso il desiderio di una Chiesa povera e ha compiuto gesti in questa direzione? Ebbene, le sue parole sembrano aver avuto un effetto tra i religiosi.
A cura di Susanna Picone
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“Mi fa male vedere preti e suore con auto di lusso!”. Lo diceva, appena qualche tempo fa, Papa Francesco parlando in Vaticano con seminaristi e novizi in pellegrinaggio a Roma. Un pensiero, quello del Pontefice, ribadito più volte in questi mesi. Dalle ore immediatamente successive alla sua proclamazione a Papa, Bergoglio si è fatto conoscere infatti per la sua semplicità, per la sua voglia di avere una Chiesa povera. È il Papa che ha preferito conservare la sua croce di ferro al posto di quella d’oro, è quello che ha rifiutato l’appartamento papale e anche, appunto, l’auto di lusso. In questi mesi si è spostato, ad esempio, con una Ford Focus d’annata o comunque con auto “semplici”. E a quanto pare i suoi inviti e le sue parole sono state ascoltate da qualcuno all’interno delle mura vaticane.

I monsignori si “accontentano” delle utilitarie – E così dopo la scomparsa di molte croci d’oro dal petto dei prelati, diversi religiosi stanno abbandonando gli ultimi modelli di automobili per scegliere delle utilitarie più modeste. D’altronde la macchina serve per spostarsi, ma ne basta una umile, aveva spiegato il Papa. Insomma, prelati e monsignori sembra si stiano adeguando alle “regole” di Bergoglio. Secondo quanto si apprende sarebbero già oltre una ventina quelli che hanno provveduto a disfarsi, anche attraverso il parco auto del Vaticano, delle auto di grossa cilindrata a favore di utilitarie più modeste.

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