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Usa, l’accusatrice di Kavanaugh: “Rideva mentre mi aggrediva, pensavo mi uccidesse”

“Non sono qui perché voglio essere qui, sono terrorizzata, ma penso che sia un mio dovere civico testimoniare”: così Christine Blasey Ford davanti alla commissione Giustizia del Senato americano sulle molestie di cui accusa il giudice Brett Kavanaugh indicato dal presidente Trump alla Corte Suprema.
A cura di Susanna Picone
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“Non sono qui perché lo voglio, sono terrorizzata”. Ha esordito con queste parole al Senato Usa la docente di psicologia Christine Blasey Ford, la donna che per prima ha accusato il giudice nominato alla corte suprema Brett Kavanaugh di aver tentato di violentarla. Ford accusa Brett Kavanaugh di averla aggredita nel 1982 durante una festa, quando erano due adolescenti. “Sono qui perché penso che sia un mio dovere civico dirvi cosa mi è successo quando io e Brett Kavanaugh eravamo al liceo. Durante una festa Brett mi ha preso e ha provato a togliermi i vestiti. Non ce l'ha fatta perché era molto ubriaco e perché io avevo un bikini intero sotto i miei vestiti. Pensavo mi avrebbe stuprata. Ho provato a gridare per chiedere aiuto ma mi ha tappato la bocca con la mano. Questa è la cosa che mi ha spaventato di più, e che ha avuto l'impatto più tremendo sulla mia vita. Non riuscivo a respirare, e pensavo che Brett mi avrebbe ucciso per errore”, così Ford nella sua dichiarazione ribadendo, in stato di evidente tensione, come quel tentato stupro abbia influito sulla sua vita. “Non dipende da me decidere se Kavanaugh merita la Corte suprema o meno. Ma è mia responsabilità raccontare la verità”, ha concluso. A precisa domanda ha assolutamente negato di aver confuso Kavanaugh con qualcun altro. Il senatore Patrick Leahy ha chiesto a Ford di raccontare il ricordo più vivido dell'esperienza: “Le loro fragorose risate – ha risposto -. Si stavano divertendo sulla mia pelle”. Dopo Christine Blasey Ford, altre donne hanno dichiarato di aver subito molestie da parte del giudice.

Il giudice si difende – Le accuse di aggressione sessuale ai tempi del liceo sono “calunnie dell'ultimo minuto”, si è difeso Brett Kavanaugh nella sua testimonianza alla commissione Giustizia del Senato americano. “Non ero perfetto allora, come non sono perfetto oggi. Bevevo birra con i miei amici, qualche volta ne bevevo troppa”, ha dichiarato. Donald Trump ha chiamato Kavanaugh prima dell'udienza, raccomandandogli di essere “forte e determinato”. Il presidente però ha anche ammesso di poter cambiare idea sentendo l'accusatrice, “potrei essere convinto di tutto”.

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