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Unioni civili, ok del Senato a fiducia. Renzi: “Oggi l’Italia è un Paese più forte”

Ok sulla fiducia chiesta dal governo sul maxi emendamento, frutto di un accordo con il Nuovo centrodestra. Cirinnà: “Questo voto ci serve per difendere diritti di famiglie e persone”. Per Alfano è stata “impedita una rivoluzione contronatura”.
A cura di Claudia Torrisi
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Unioni civili: sì testo base Cirinnà, asse Pd-M5s

Ore 19.10 – Renzi: "La giornata di oggi resterà nella storia di questo Paese" – "Oggi l'Italia è un Paese più forte", Matteo Renzi commenta così l'annuncio dell'ok alla fiducia nell'Aula del Senato al ddl Unioni civili. "Abbiamo legato la permanenza in vita del Governo a una battaglia per i diritti, mettendo la fiducia. Non era accaduto prima, non è stato facile adesso. Ma era giusto farlo", scrive il premier su Facebook. Questo il post integrale:

Ore 18:30 – Ok alla fiducia con 173 voti favorevoli e 71 contrari.

Ore 17:55 – Prime dichiarazioni in dissenso: Sacconi non voterà la fiducia, mentre il democratico Manconi non parteciperà al voto. Subito dopo, Grasso ha dato il via alle operazioni di voto, per appello nominale. Il Movimento 5 Stelle lascerà l'Aula non partecipando al voto di fiducia, mentre sono annunciate alcune defezioni nel Nuovo Centro Destra.

17:50 – Il capogruppo al Senato del Pd Luigi Zanda ha voluto ringraziare chi voterà la fiducia, perché "con il loro voto partecipano a un momento importante nella vita della legislatura. E un grazie anche ai senatori del Partito democratico, perché questa è una nostra legge". Si tratta di un provvedimento che "avvicinerà l'Italia alle democrazie occidentali. Dobbiamo interrogarci sul ritardo con cui ci arriviamo, singolare in un paese in cui sia sinistra che destra si dicono liberali". Le società, ha aggiunto Zanda, "si disgregano quando i diritti sono negati e si compattano quando sono riconosciuti. Questo è il valore della legge su unioni civili e coppie di fatto, che milioni di italiani aspettano da decenni. Le discriminazioni anche di pochi avvelenano la convivenza civile". Il senatore ha ricordato che per molti è stato un "sacrificio rinunciare a stepchild per evitare il rischio di perdere tutta la legge o evitare il pericolo di vederla battuta nei voti segreti". Sarebbe stato un "azzardo basarsi sui voti di un gruppo a cui basta ricevere una telefonata per cambiare il voto dopo due anni di lavoro". Sulle adozioni, ha concluso Zanda, "continuerà la magistratura, ma il Parlamento tornerà a discutere e lo farà anche stavolta su iniziativa del Pd". Il governo "va ringraziato per il suo intervento. Cosa può fare di più un governo per dimostrare il proprio interesse?". E sull'intervento di questa mattina di Alfano il senatore ha detto: "Non sarà un'infelice battuta alle agenzie su ciò che è naturale o non lo è, a risolvere le grandi questioni del nostro tempo".

17:31 – Attacco di Anonymous al sito del Nuovo centrodestra, in risposta alle dichiarazioni rilasciate questa mattina dal ministro dell'Interno Angelino Alfano. Sulla pagina web, il logo del partito e la foto di Alfano sono state affiancate a una svastica. "Siamo costretti nuovamente a perdere tempo per te e le tue stronzate – scrivono gli hacker di Anonymous – Le tue frasi propagandistiche sono sempre più simili a quelle fasciste, e gli scandali giudiziari del tuo partito sempre più rivolti ad associazioni mafiose. Da solo tu rappresenti due mali storici in Europa e in Italia. Non smetti mai di stupirci. Le tue ultime frasi non posso essere ammissibili in una società civile e sufficientemente evoluta. Per tale riteniamo doveroso far sentire il nostro disprezzo per la tua persona e il tuo partito", si legge.

17:25 – Per la capogruppo in Senato del M5s Nunzia Catalfo "la legge su unioni civili è stata scippata, espropriata al Parlamento", e il voto di oggi è la dimostrazione di come "le intese politiche contino più dei diritti dei cittadini, in un dibattito parlamentare sacrificato in difesa della poltrona". Catalfo ha ricordato che il M5s ha "garantito sempre i presupposti per l'approvazione di un testo degno, giusto e adeguato ai tempi", e che grazie ai senatori grillini il disegno è arrivato in Aula. La capogruppo – sottolineando il ruolo del senatore Airola – ha ripercorso gli avvenimenti degli ultimi giorni, ricordando "la decisione sofferta" di non votare l'emendamento Marcucci. "Non avete fatto esprimere un solo voto a quest'Aula", ha detto rivolgendosi al Pd, "potevate accettare i voti onesti e trasparenti del Movimento 5 stelle, ma avete preferito i voti di Alfano e Verdini. State permettendo che questo presidente non eletto da nessuno sottragga le funzioni all'Aula. Non azzardatevi a scaricare le vostre responsabilità sul Movimento 5 stelle". Ciò che si celebra oggi nell'Aula del Senato non è né matrimonio né unioni di fatto, ma "un'unione tra tra Renzi e Verdini". "A un governo del genere – ha concluso – non si può dare la fiducia".

17:10 – Il capogruppo di Area popolare al Senato, Renato Schifani ha annunciato il voto favorevole dei suoi parlamentari alla fiducia. "Io e il mio gruppo – ha dichiarato – avremmo preferito sin dall'inizio un percorso parlamentare e politico diverso, perché se si fosse partito da un accordo preventivo in maggioranza si sarebbe evitato ricorso al voto di fiducia. Un voto che non ci entusiasma da un lato, ma che ci soddisfa solo perché serve a dare una risposta al paese. Non abbiamo mai alzato la voce, mai minacciato, siamo stati coerenti a determinate certezze: sì a determinazione coppie omosessuali, no all'omologazione a regole del matrimonio". E, ha aggiunto, "un no fermo e convinto alla stepchild. Il tema della genitorialità è preminente: al minore va garantita una genitorialità eterosessuale. All'indomani della rottura tra M5s e Pd non abbiamo mai alzato la voce o il prezzo. Abbiamo mediato e migliorato il testo, specificando la distinzione tra regole matrimonio e regole unioni civili". Circa l'obbligo di fedeltà, Schifani ha spiegato di aver chiesto di toglierlo dal testo anche per preservare la legge "da questioni di costituzionalità". "Non ha vinto nessuno – ha concluso – ha vinto il buon senso. Ma continueremo la nostra battaglia" perché questo Parlamento non si occupi di una legge che consenta le adozioni agli omosessuali. Se qualche parlamentare non voterà la fiducia, "sarà solo per dissenso per coscienza".

16:50 – Il gruppo Ala guidato da Denis Verdini voterà la fiducia. Lo ha dichiarato il senatore Lucio Barani durante il suo intervento in Aula, sostenendo che alla base della decisione "non c'è alcun mercimonio politico". Per Loredana De Petris di Sel predomina molta "amarezza": "Questo accordo al ribasso con fiducia non era obbligato". Votando emendamento per emendamento si sarebbe ottenuto "un testo migliore di quello che ci apprestiamo a votare", ha aggiunto la senatrice, sostenendo che questa legge sancirà "bambini di serie A e bambini di serie B". Per questo motivo i parlamentari di Sel voteranno contro.

Update 16:30 – Il capogruppo della Lega nord al Senato Gian Marco Centinaio ha iniziato il suo intervento dicendo che "il governo ha chiesto la fiducia ma in aula non c’è nessun ministro. Questo è il rispetto di Renzi per il Senato". Il senatore ha dichiarato che il cammino "per l'approvazione definitiva di questo disegno di legge dovrà affrontare ancora innumerevoli ostacoli, i nostri ostacoli" e ha aggiunto che "nessuno è uscito vincitore", nemmeno le famiglia arcobaleno. Per Centinaio grazie alla Lega "è stata stralciata la parte più aberrante del testo, quella che anteponeva il desiderio di genitorialità ai diritti dei bambini". Tuttavia, "l'ipocrisia del testo non prevede di mettere al bando la pratica disumana dell'utero in affitto". E rivolgendosi ai bandi Ncd: "Cari colleghi del Nuovo centrodestra non avete ottenuto niente". Tra l'altro, per il senatore "doveva rimanere anche l'obbligo di fedeltà. Troppo bello per le coppie gay avere diritti e non doveri". Circa la possibilità presentata dal Pd che le adozioni siano contenute in un nuovo ddl, il capogruppo leghista ha detto che "noi ci saremo, a difendere i bambini" e che il Carroccio alzerà "barricate alte come grattaceli. Questa vittoria è figlia di un'unione civile poligama: Renzi, Alfano e Verdini, maestri di infedeltà politica". Subito dopo è intervenuto il senatore di Gal Mario Ferrara, che ha fatto sapere che gran parte del gruppo non voterà la fiducia.

Oggi in Senato è il giorno della fiducia sul maxi emendamento proposto dal governo sulle unioni civili. Le trattative tra Partito Democratico e Ncd si sono chiuse ieri sera, quando è stato annunciato il testo concordato: un emendamento che riprende l'impianto del ddl Cirinnà, ma stralcia l'articolo 5 sulla stepchild adoption e rimuove l'obbligo di fedeltà dall'articolo 3. Un modo, secondo i centristi, per distinguere l'unione civile dal matrimonio.  Il voto si sarebbe dovuto tenere alle 19, ma è stato anticipato alle 16. Critica la minoranza Pd, che ha fatto sapere che voterà la fiducia, ma a malincuore.

Soddisfazione, invece, dal ministro Angelino Alfano, che ha detto che "è stato un bel regalo all'Italia avere impedito che due persone dello stesso sesso – ha detto oggi Alfano – cui lo impedisce la natura, avessero la possibilità di avere un figlio. Abbiamo impedito una rivoluzione contronatura e antropologica, credo sia stato un nostro risultato".

Da questa mattina alle 9 e 30 si sono succeduti gli interventi dei senatori in Aula. L'ultima a parlare è stata Monica Cirinnà, che ha detto che "pur di arrivare all'approvazione della legge" si è deciso di "procedere con la fiducia, pur di non rimandare all'immobilismo e all'anno del mai un fondamentale appuntamento con la storia repubblicana". La senatrice ha dichiarato che il Pd "non se l'è sentita di esporre alla roulette russa del voto segreto i diritti delle coppie omosessuali. Quello che vogliamo riaffermare è che questo voto di fiducia ci serve per difendere diritti di famiglie e persone, le proteggiamo così dal voto politico". Cirinnà ha poi parlato dello stralcio dell'articolo 5, dichiarando che il Partito democratico "ha sacrificato un punto fondamentale, un obiettivo su cui abbiamo lavorato con cura, rispetto e passione. Nessuno voleva blindare l'articolo 5, eravamo pronti ad accogliere ulteriori modifiche se fosse stato consentito".

L'adozione del figlio del partner, ha continuato, "non è un'eresia, un danno antropologico, era l'epilogo naturale di ciò che avviene già in tutta Europa. Un atto per tutelare bambini in carne e ossa, bambini veri, cresciuti da persone che esercitano a tutti gli effetti il ruolo genitoriale. E che presto una nuova legge dovrà riconoscere. Sarebbe stato un errore umano fermare il lavoro di magistrati che mettono al primo punto l'interesse del bambino". Cirinnà ha fatto quindi cenno a una legge organica sulle adozioni con cui "misurare la coerenza di chi oggi ha rifiutato il confronto su qualunque punto". Lo stralcio della stepchild, ha concluso la senatrice, "è un buco nella legge, nell'impianto e nel mio cuore". Circa il requisito di fedeltà, "al di là delle battute da Bar Sport, in molti paesi il requisito non è previsto in nessuna norma fuori. In Italia è frutto di un retaggio culturale contro le donne. Per questo oggi può essere superato", anche nel resto delle norme. Il ddl "se pur menomato renderà unioni civili realtà in Italia. Milioni di italiani troveranno cittadinanza".

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