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Unioni civili, il DDL Cirinnà approda oggi in Aula al Senato. Opposizioni insorgono

Il testo sarà incardinato oggi in Aula al Senato. È quanto ha deciso la conferenza dei capigruppo di palazzo Madama. I Dem vogliono votare a novembre, ma l’accelerazione dell’iter del ddl non è piaciuta ai centristi: “No all’adozione del genitore non biologico nelle coppie gay”.
A cura di Biagio Chiariello
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Ore 14 – Subito difficoltà per il ddl unioni civili – Già si sapeva che l'iter legislativo sulle unioni civili avrebbe avuto difficoltà, la conferma è arrivata oggi. Al di là delle critiche che arrivano da più parti delle opposizioni (Salvini della Lega annuncia "barricate", Gasparri di Forza Italia promette "battaglia", Sacconi di Ncd avverte: "Sì a regolare i diritti di convivenza, no alla cura di minori") c'è da mettere in conto come la prima seduta, con all'ordine del giorno l'incardinamento del ddl, si stata subito sospesa per mancanza del numero legale. Meglio il secondo tentativo, quando il presidente della commissione Giustizia, Francesco Nitto Palma, ha potuto presentare la relazione tecnica.

Dopo giorni di tira e molla e polemiche tra i vari partiti, ieri sera la conferenza dei Capigruppo ha deciso che il ddl unioni civili sbarcherà oggi in Aula del Senato. Dalle 9.30 è prevista la relazione sui lavori, una discussione che proseguirà fino a mezzogiorno, e che riprenderà con ogni probabilità soltanto a novembre, dopo la già programmata legge di stabilità, che dovrebbe approdare alla Camera proprio in quel periodo. Una decisione malvista dal M5S: “La legge verrà incardinata in aula per poi essere discussa chissà quando…”, ha protestato Gianluca Castaldi, capogruppo dei grillini al Senato. Era stato il premier Matteo Renzi ad asserire che nonostante il tema divida bisogna comincia a discuterne seguendo la propria coscienza. Sulle unioni civili si è formato un’asse tra Pd, Movimento 5 stelle, Sel e il gruppo Ala dei verdiniani, con il supporto delle Autonomie. Nettamente contrari Ncd, Forza Italia, Cr, Ln che nel corso del dibattito in aula per il voto sul calendario hanno chiesto il rinvio dell’esame a fine anno o anche la cancellazione diretta dal calendario (Gasparri, Fi). E così si è arrivati a una soluzione di compromesso. “Il provvedimento delle unioni civili ha sostato molto in commissione, c’è stato anche dell’ostruzionismo e questo ha reso necessario portarlo in Aula senza relatore”, ha spiegato il capogruppo Pd Luigi Zanda.

Si parte dal ddl Cirinnà-bis

I tempi comunque sono ancora chiari. Come detto, solo quando il Senato avrà archiviato la legge di stabilità si potrà tornare alle unioni civili e alla votazione del testo che sarà scelto oggi. Punto di partenza è il Cirinnà-bis, quello incardinato in commissione Giustizia del Senato, dopo accese polemiche. Si tratta di una rivisitazione del testo base all’esame della commissione, con qualche modifica alla luce della discussione fatta. La base però è il riconoscimento dei diritti anche alle coppie dello stesso sesso e soprattutto con la stepchild adoption,  ossia il caso in cui in una coppia dello stesso sesso, anche al partner non genitore vengano concessi diritti e doveri.  Un punto insuperabile, come ha chiarito Angelino Alfano e come ha ribadito Renato Schifani. Su temi come la stepchild adoption “non si può dire o così o pomì: non ci sarà una posizione del governo su alcuni punti che vengono lasciati alla libertà di coscienza”, aveva spiegato Renzi ieri mattina a Rtl 102.5 assicurando che, “sul 95% della legge c’è “l’accordo di tutti” e auspicando, per le prossime settimane, un dibattito “senza toni di furore ideologico ma cercando di trovare un punto di sintesi”.

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