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Opinioni

“Un piano per escludere il Movimento 5 Stelle dal Parlamento”: ma di che (bip) state parlando?

Basta un articolo di giornale, una considerazione, un commento o un’ipotesi per far scattare l’insostenibile vittimismo in salsa grillina. Eppure sulla legge elettorale finora non vi sono altro che ipotesi.
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Grillo-Fatto

Fermi tutti, c'è un piano segreto per impedire al Movimento 5 Stelle di entrare in Parlamento. Cioè, non proprio un piano, però insomma, una cosa del genere. Perché il Movimento 5 Stelle è scomodo, dà fastidio ai potenti della politica, ai giornali finanziati con i soldi pubblici e a tutti gli italiani disonesti che evadono le tasse, ai fannulloni della pubblica amministrazione e a tutti quelli che con la politica "ci mangiano". E dunque è normale che i partiti vogliano tenere Grillo lontano da Palazzo Chigi, perché lui cambierebbe davvero le cose e quindi stanno pensando ad una bella legge elettorale che escluda il Movimento 5 Stelle dal Parlamento. Insomma, forse non è proprio così, ma che importa: è una congiura, un complotto…è evidente e non servono conferme.

Insomma, l'insopportabile vittimismo a 5 stelle si fregia di un altro capitolo, di un altro "precedente da ricordare". Questa volta, come racconta un "commento" sul blog e come rilancia un blogger de Il Fatto Quotidiano, "la prova la danno loro stessi. Oggi su Italia Oggi, un giornale economico che fa capo al PDL, compare l'articolo "Riforma elettorale in alto mare. Unica convergenza: una misura per bloccare i grillini. Ma col loro 15% non c'è nulla da fare". Insomma, il giornalista di Italia Oggi avrebbe svelato un tremendo ed incredibile segreto e, come racconta Di Frenna: "Ancora una volta tocca alla Rete denunciare l’ennesima porcata ai danni degli italiani. Secondo voi, cari lettori, esistono i presupposti legali per una denuncia alla magistratura? […] Condividete il messaggio, quindi. È necessario far sapere cosa tramano coloro che stanno affondando l’Italia".

L'ennesimo complotto, dunque. Poi, poco importa che la discussione sulla riforma elettorale sia ancora in alto mare ed il modello "proporzionale" su cui sembra esserci una minima convergenza nei fatti non lederebbe il Movimento. Poco importa che, a meno di colpi di mano, non ci sia la minima possibilità di escludere dal Parlamento un partito al 15% (non mi interessa nemmeno il giudizio politico, in tal senso). Poco importa che si tratti semplicemente di una valutazione giornalistica, magari discutibile, ma che riprende semplicemente una discussione in atto da settimane, forse mesi (che cioè i partiti facciano "calcoli" in considerazione dell'exploit del M5S è cosa nota e fin troppo "rimproverata", anche da chi scrive…). Poi, poco importa che il giornalista non citi fonti, né testimonianze dirette e dunque riferisca di una sua "deduzione". Insomma, è un complotto e, come si sa, l'amore trionfa sempre sull'invidia e sull'odio. Ah, no, quello era un altro…

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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