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Turchia, strage nella miniera: i morti sono più di 240, proteste nel Paese

È salito ad oltre 240 vittime il bilancio dell’esplosione avvenuta nella miniera di carbone di Soma, nella provincia di Manisa della Turchia nord-occidentale. E centinaia di persone sono ancora intrappolate sotto terra.
A cura di Susanna Picone
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Ore 22 – Si aggrava ancora il tragico bilancio delle vittime dell’incidente nella miniera di carbone a Soma, nell’ovest della Turchia. I morti accertati infatti sono ora 245, ma il numero rimane ancora provvisorio visto che sotto le macerie intrappolati a circa duemila metri di profondità ci sono ancora oltre cento minatori considerati dispersi. Con il passare delle ore le speranze di ritrovarli ancora in vita si affievoliscono visto che per raggiungerli potrebbero servire giorni interi. Il Ministro turco Taner Yildiz infatti ha spiegato che l'incendio è ancora  in corso e il monossido di carbonio prodotto dalle fiamme sta ostacolando le operazioni di soccorso. Secondo le ultime stime del ministero dell’Energia turco, in fondo alla miniera ci sarebbero ancora circa 120 operai rimasti intrappolati in seguito ad un incendio, scoppiato nella notte tra lunedì a martedì dopo un guasto del trasformatore elettrico. Secondo l'azienda proprietaria dell'impianto sarebbero  quasi 450 i lavoratori che sono stati messi in salvo dai soccorritori. Intanto nel Paese monta la protesta e dopo le contestazioni al premier Recep Tayyip Erdogan in visita oggi sul luogo della tragedia, migliaia di manifestanti sono scesi in piazza sia ad Istanbul che ad Ankara. La polizia ha usato gas lacrimogeni, idranti e proiettili di gomma. Il primo bilancio parla di diversi arresti e feriti. Domani sarà un'altra giornata di tensione con i sindacati turchi che hanno proclamato uno sciopero generale in segno di protesta.

Ore 15 – Erdogan ha annunciato che il bilancio ancora provvisorio della strage mineraria è salito ora a 232 morti. Il premier si è recato a Soma, dove ha dichiarato che “stiamo andando verso il peggiore disastro mai avvenuto in una miniera in Turchia”.

Ore 11.45 – L’appello di Papa Francesco. “Cari fratelli, vi invito a pregare per i minatori che ieri sono morti nella miniera di Soma, in Turchia, e per quanti si trovano ancora intrappolati nelle gallerie. Il Signore accolga i defunti nella sua casa e dia conforto ai loro familiari”: con queste parole Papa Francesco ha voluto ricordare la tragedia dei minatori turchi. Il Papa ha invitato i fedeli a pregare per loro a conclusione dell'udienza generale in piazza San Pietro. Intanto, l’ultimo bilancio in arrivo dalla miniera parla di 205 corpi e, ancora, di centinaia di intrappolati sotto terra. Tra le vittime c’è anche un ragazzo di 15 anni. Le operazioni di soccorso continuano ma sono sempre minori le speranze di trovare altri sopravvissuti. Come riporta l'agenzia Dogan, stamattina sei sono stati tratti in salvo, 18 ore dopo l'esplosione e l'incendio nella miniera. “Devo dire che le speranze di ritrovare superstiti diminuiscono. Noi però continueremo fino alla fine”, così il ministro dell'Energia il quale non ha dato cifre precise sul numero dei minatori ancora intrappolati nelle varie gallerie della miniera. Il primo ministro Erdogan ha indetto tre giorni di lutto nazionale.

È drammatico il bilancio in Turchia, dove ieri sera un’esplosione nella miniera di carbone di Soma, nella provincia di Manisa, ha provocato un incendio e il crollo di parte della struttura. I morti finora sono almeno 201: a comunicarlo è stato il ministro dell' Energia Taner Yildiz. I feriti sono 80 mentre sotto terra sono intrappolate ancora centinaia di persone. Il timore è che il numero dei morti alla fine possa essere molto più alto: i soccorritori stanno continuando a pompare aria fresca verso le gallerie in profondità ma le riserve di ossigeno potrebbero essere agli sgoccioli. Davanti alla tragedia della miniera il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha annullato una visita prevista in Albania.

Corsa contro il tempo per salvare i minatori intrappolati – L'incidente alla miniera di carbone si è verificato nel pomeriggio durante un cambio di turno. Secondo l'emittente Ntv, l'esplosione, avvenuta a due chilometri di profondità, sarebbe stata provocata da un cortocircuito. In quel momento in fondo alla miniera c'erano 787 minatori. I soccorritori stanno lavorando senza sosta nel disperato tentativo di estrarre dalle viscere della terra i sepolti vivi. Le maschere antigas avrebbero un'autonomia fra 45 minuti e un'ora e mezza. Davanti ai cancelli della miniera si sono riuniti a centinaia i familiari dei minatori intrappolati.

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