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Turchia, crollo in una miniera: 20 morti, 300 intrappolati tra le macerie

L’esplosione nella miniera di carbone vicino a Soma, nel nord del Paese. Secondo il governatore locale in fondo alla cava sono rimasti intrappolati “fra 200 e 300 minatori”.
A cura di B. C.
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Un'esplosione nella miniera di carbone vicino a Soma, nella Turchia settentrionale, ha provocato la morte di almeno 20 persone. Lo ha reso noto il deputato turco Muzaffer Yurttas. Nell'incidente sarebbero rimasti intrappolati sotto le macerie "circa 300 minatori", a circa quattro chilometri dall'uscita del pozzo, secondo quanto affermato dal governatore locale Mehmet Bahattin Atci. Altri 20 operai sono stati invece messi in salvo e complessivamente sino ad ora 280 sono riusciti a salire in superficie. Si ritiene che al momento dello scoppio in miniera fossero presenti circa 580 persone.

L'esplosione avvenuta a due chilometri di profondità  probabilmente è dovuta ad un corto circuito che ha poi provocato un incendio, impedendo il funzionamento dell'ascensore. Sul posto è arrivato il ministro dell'energia turco Taner Yildiz. Non è la prima volta che la sicurezza delle miniere in Turchia diventa oggetto di polemiche nazionali. Nel novembre scorso 300 minatori si erano rinchiusi in fondo alla cava di Zanguldak, nella regione del Mar Nero, per protestare contro le scarse misure di sicurezza della miniera. La stessa miniera dove nel 1992 si è verificato il peggior disastro minerario che il Paese ricordi con 270 operai morti a seguito di una esplosione.

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