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Torino, “Cancella la multa al mio amico”: il capo gabinetto dell’Appendino si dimette

Un’intercettazione telefonica ha messo nei guai Paolo Giordana, il braccio destro di Chiara Appendino, già indagato per falso ideologico in atto pubblico. La sindaca: “Mi dispiace, al primo posto c’è l’interesse della città”.
A cura di Biagio Chiariello
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Paolo Giordana, capo gabinetto del sindaco di Torino, Chiara Appendino, si è dimesso dall’incarico, dopo la pubblicazione dell'intercettazione telefonica in cui chiedeva al presidente di Gtt, Walter Ceresa, di togliere una multa a un amico. C’è da dire che in mattinata, Giordana era stato sentito dai magistrati della Procura di Torino nell'ambito di un'altra inchiesta, relativa al bilancio del comune di Torino, per cui è indagato insieme allo stesso primo cittadino e all'assessore Sergio Rolando per concorso in falso in atto pubblico. L'inchiesta riguarda il mancato inserimento nel bilancio di un debito del comune verso la società Ream.

L'intercettazione sulla multa tolta all'amico

Proprio nell'ambito di quello scandalo è stata intercettata la telefonata risalente al luglio di quest’anno che ha portato alle sue dimissioni. Giordana chiede a Ceresa di levare una multa, combinata ad un suo amico. La sanzione sarebbe di 95 euro, scesa a 25 in caso di pagamento immediato sul bus. “Per carità, i controllori sono tanto bravi però un po’ troppo, come dire, quadrati. Praticamente un mio amico era sul pullman che stava per timbrare il biglietto e il controllore l’ha fermato dicendogli ‘lo deve timbrare 5 minuti fa, 1 minuto fa, 30 secondi fa. Adesso le devo fare la multa’. Non è tanto carina come cosa. Cosa possiamo fare?”. Il capo di gabinetto ribatte chiedendo al presidente dell’azienda dei trasporti torinesi se ha la multa. Una volta ricevuto il fatidico sì, l’Add di Gtt promette di poterci pensare lui: “Sì, sì, non gli arriverà la multa”.

Le parole della Appendino

Adesso toccherà alla magistratura valutare il comportamento del capo di Gabinetto della sindaca. "Sono convinto della correttezza del mio operato e lo dimostrerò nelle sedi opportune – ha spiegato Giordana -. Mi preme, più che ogni altra cosa, tutelare la città di Torino e l'amministrazione". Sulle dimissioni è intervenuta anche la Appendino: "Accetto le dimissioni di Paolo Giordana, sono umanamente dispiaciuta per la persona, lo ringrazio di aver messo al primo posto l'interesse della città".

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