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Testamento biologico: oggi alla Camera il ddl che decide sul fine vita

Oggi la Camera potrebbe dare il primo via libera al ddl sul biotestamento. Il provvedimento potrebbe diventare legge il prossimo autunno.
A cura di Alfonso Biondi
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Proteste contro la legge sul testamento biologico

Il disegno di legge sul testamento biologico è vicino all'approvazione. Oggi, a meno di clamorosi colpi di scena, dalla Camera dovrebbe arrivare il lasciapassare quasi definitivo sul provvedimento licenziato a Palazzo Madama nel marzo del 2009. Sul testo la maggioranza a Montecitorio è decisamente trasversale: oltre che sui propri voti, infatti, il centrodestra può contare su quelli dell'Udc e su una ventina di parlamentari del Partito Democratico. L'ultima parola toccherà poi al Senato che sulla questione si pronuncerà verosimilmente in autunno. Insomma, se tutto va come previsto, la legge potrebbe vedere la luce tra 3-4 mesi.

All'esame odierno dell'aula di Montecitorio sarà posto un emendamento che circoscrive la platea dei pazienti toccati dalla legge, proposto la scorsa settimana dal relatore Di Virgilio (Pdl) e dalla commissione Affari sociali. In base a tale emendamento, l'applicazione del testamento biologico riguarderebbe esclusivamente i malati in stato vegetativo per i quali è stata "accertata assenza di attività cerebrale integrativa cortico-sottocorticale".

COSA PREVEDE IL DDL- Il ddl prende il nome di "Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento" e prevede la sospensione di alimentazione e idratazione artificiali qualora non dovessero più essere utili al proprio scopo o danneggiassero il paziente. In ogni caso, l'alimentazione e l'idratazione non possono essere subordinate alla volontà del paziente. Esse, infatti, non vengono considerate terapie ma forme di sostegno vitale; per questo motivo non possono essere oggetto di "dichiarazioni anticipate", cioè di un eventuale testamento biologico. Inoltre, secondo il ddl, le eventuali dichiarazioni anticipate del paziente non sono vincolanti per il medico curante. Qualora vi fossero controversie tra il medico e il fiduciario del paziente, la questione verrebbe affidata a un collegio di medici.

LE REAZIONI- Il dibattito attorno al ddl ha portato con sé un gran numero di polemiche. Ecco alcuni dei commenti di chi si oppone al provvedimento. Umberto Veronesi ha dichiarato: "Il  Parlamento sta prendendo decisioni che calpestano i diritti individuali  tutelati dalla Costituzione italiana e alcuni suoi principi fondamentali , come quelli contenuti nell'articolo 31. Per questo l'alternativa più ragionevole in questo momento é  fermare  l'iter legislativo :  l'assenza di una legge sia  un male minore rispetto a una cattiva legge". Queste le parole di Emma Bonino dei Radicali: "Con questa legge la Camera  deciderà che il cittadino non ha diritto di scegliere sulla cosa più difficile e importante della sua vita, cioè sulla propria morte". Per Ignazio Marino del Pd "l'individuo viene privato del diritto di scegliere le terapie che ritiene di poter accettare e indicare quelle alle quali non vuole essere sottoposto. La legge dello Stato, al contrario, potrà imporre l'accanimento terapeutico sul corpo del malato, anche contro la sua volontà". E anche Antonio Di Pietro si schiera contro il provvedimento: "Consideriamo qualsiasi norma che impedisce alla persona umana di scegliere cosa fare della propria vita e anche della propria morte ingiusta. E trovo un'anomalia che una legge imponga un obbligo. Ognuno deve poter essere libero di scegliere, senza alcuna imposizione"- ha dichiarato il leader dell'Italia dei Valori.

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