879 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Orrore a Macerata, spari contro gli immigrati

Terrorismo razzista: perché Luca Traini non è un lupo solitario

Luca Traini non era un lupo solitario. Il terrorista fascista di Macerata non avrebbe agito se non avesse avuto un network in cui le sue idee trovavano ascolto, e se migliaia di cittadini non avessero espresso idee razziste e voglia di vendetta. Solo che lui, dalle chiacchiera da bar, è passato all’azione.
A cura di Valerio Renzi
879 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Luca Traini, già viene chiamato un lupo solitario. Come Gianluca Casseri, l'estremista di destra sostenitore di Casa Pound che nel dicembre del 2011 ha ucciso due senegalesi a Firenze. L'espressione lone wolf viene coniata dalla destra neonazista e suprematista americana negli anni '80 per inaugurare una nuova strategia stragista e terroristica: quella di cellule composte da un singolo militante, pronte a colpire all'improvviso e in maniera imprevedibile. L'espressione si è poi imposta come formula giornalistica, utilizzata anche per il terrorismo islamista.

In un lungo intervento sul Guardian del marzo 2017, il giornalista Jason Burke mette in dubbio che i lupi solitari siano poi così solitari. Non si tratta infatti di semplici squilibrati imbevuti di ideologia e odio, ma di soggetti che maturano le loro azioni all'interno di ambiente in cui alcune idee, espressioni e progetti hanno legittimità e trovano ascolto. Non solo: la maggior parte di loro – secondo diversi studi riportati da Burke – ha rivelato i suoi piani a qualcuno prima di metterli in atto. Sarebbe questo anche il caso di Traini, come raccontato da Fanpage.it.

Insomma: il lupi solitari non agirebbero se non avessero una rete di complicità, almeno ideologica, e un humus in cui trovarsi a proprio agio, un network a cui le proprie gesta sono rivolte per diventare un esempio o trovare un'eco per spingere altri all'azione. Nel caso di Traini si tratta di circuiti vicini a Forza Nuova che il 28enne frequentava – l'organizzazione neofascista invece di prendere le distanze ora si offre di pagare le spese legali additandolo come eroe -, nel caso di Casseri era Casa Pound.

A Macerata l'ambiente e il clima in cui Traini ha deciso di agire non è solo quello della destra più nera, ma anche l'aria che si respira in città dopo l'omicidio di Pamela Mastropietro e l'arresto di un immigrato nigeriano. Il razzismo, la richiesta di vendetta e di giustizia fai da te espressa da migliaia di cittadini, come si può vedere sulla pagina Facebook ‘Sei di Macerata se…' ad esempio, è stata interpretata da Traini che ha deciso di passare dalla chiacchiere da bar all'azione. Purtroppo il terrorista razzista che ha premuto il grilletto era tutt'altro che solitario.

879 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views