Terremoto, notte di paura in Emilia. Oggi lutto nazionale, incombe l’allarme maltempo
Il giorno dopo l'ennesima, forte scossa, è quello di un ennesimo tentativo di ripartenza e ritrovo della normalità in Emilia Romagna, teatro di uno sciame sismico che da settimane causa morte e distruzione. Ieri, domenica, una popolazione nuovamente provata dalla forte scossa, di magnitudo 5.1, registrata alle 21.20, ha dormito praticamente in attesa, tra le tendopoli e le strutture allestite per accogliere gli sfollati. C'è chi ha preferito passare la notte all'aperto, chi in auto, chi in camper, qualcuno ha scandito le ore girando in bici.
Nel Modenese e nel Mantovano scuole chiuse, nell'epicentro che comprende i comuni di Novi, Cavezzo, Concordia, San Possidonio e Mirandola c'è stata la conta dei danni fortunatamente non quella dei feriti e dei morti che non ci sono. E' crollata la storica torre dell'Orologio di Novi di Modena, altri crolli di elementi storici inseriti nelle zone rosse già interdette alla popolazione perché a forte rischio crollo.
Nella notte un'altra scossa, nella stessa zona, di magnitudo 3.1: sono state 35 le scosse registrate da mezzanotte a poco prima delle sette dall'istituto di geofisica in Emilia. I sismologi non escludono nuovi eventi tellurici, nelle tendopoli si montano altri letti, per dare accoglienza agli eventuali sfollati.
Incombe sull'Emilia-Romagna, l'allarme maltempo: la Protezione civile regionale ieri ha emesso un'allerta vigore fino alle due della prossima notte. Poi la situazione, secondo le previsioni, migliorerà.
Oggi, lunedì 4, è lutto nazionale. E le parole del sindaco di Novi di Modena, Luisa Turci, aiutano a ricominciare: "La nostra torre è crollata ma noi non crolliamo, siamo in piedi, ce la faremo perché abbiamo le forze per farcela"