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Terremoto Iran – Iraq, partiti gli aiuti umanitari italiani: cucine, tende e coperte

La Protezione Civile ha inviato in Iran e Iraq un aereo cargo contenente 15 tonnellate tra tende autostabili, coperte, kit cucina e igienico-sanitari.
A cura di Davide Falcioni
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“Un volo cargo boeing 767 dell’Aeronautica militare è decollato questa mattina dall’aeroporto militare di Pratica di Mare per Brindisi, da dove è ripartito con un carico di 15 tonnellate tra tende autostabili, coperte, kit cucina e igienico-sanitari, destinato alle popolazioni irachene colpite dal sisma”. Ad annunciarlo è stato un comunicato stampa del dipartimento della Protezione Civile, intervenuto col ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale insieme al Comando operativo di vertice interforze, alle dipendenze del ministero della Difesa, per “contribuire all’assistenza delle popolazioni colpite dal forte terremoto in Iran e Iraq”. “Con lo stesso volo – si legge nella nota – è partito anche un team di esperti delle amministrazioni coinvolte che, attraverso il personale diplomatico italiano presente sul posto, provvederà alla consegna dei materiali alle autorità locali”.

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Sisma in Iran e Iraq: almeno 530 morti

Nel frattempo le autorità iraniane ed irachene hanno reso noto che il numero delle vittime del terribile terremoto al confine tra i due paesi è arrivato ad almeno 530 morti. Le ultime notizie diffuse dall'agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna riferiscono inoltre di almeno 7.817 feriti. Sono dodicimila le case "completamente distrutte" dal sisma. Lo riferisce la Bbc citando una funzionaria della Mezzaluna Rossa, Mansoureh Bagheri. A seguito del terremoto e dell'altissimo numero di morti per oggi in Iran è stato proclamato un giorno di lutto nazionale. Bagheri ha precisato che le operazioni di soccorso sono terminate e che ora la priorità è quella di offrire un riparo alle persone colpite nel più breve tempo possibile. Intanto la televisione di Stato iraniana ha riferito che migliaia di sopravvissuti hanno trascorso un'altra notte all'aperto o in campi di accoglienza, mentre il ritorno nelle case è stato caldamente sconsigliato per evitare possibili crolli derivanti dalle molte scosse di assestamento.

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